Cds – I venti d’Arabia soffiano in direzione Torino: Cairo apre alla cessione del club

I venti arabi soffiano sempre più forti in direzione Torino. Ieri, dopo la nostra anticipazione sull’interesse saudita per l’acquisto del club granata, Urbano Cairo ha aperto per la prima volta alla possibilità della cessione. In precedenza aveva smentito categoricamente di essere in trattativa con Red Bull: «Sono qui da 19 anni, non rimarrò a vita e prima o poi passerò la mano – ha detto durante lo Sport Talk Industry – Quando venderò il Toro lo cederò a qualcuno che possa avere quei 20-30 milioni di euro in più. Quando arriverà uno più ricco io mi farò da parte. I ventenni finiscono, vale anche per me». Scrive Il Corriere dello Sport. 

Da giorni, non a caso, negli uffici del fondo sovrano Pif, a Riyad, stanno studiando il fascicolo granata. Approfondendo rischi e opportunità di un investimento che intriga ma che sarebbe comunque sui generis per una certa filosofia orientata a investire nello sport locale (anziché esportare risorse) per trasformarlo nello strumento dell’indipendenza economica dal petrolio. Come per il Newcastle, divenuto un avamposto arabo in Premier, l’occasione Toro fa però gola per il rapporto qualità/prezzo. Cairo, infatti, può vendere per una cifra tra i 200 e i 250 milioni.

«Il calcio ha attratto proprietà straniere perché i prezzi delle società italiane sono molto competitivi», ha aggiunto l’imprenditore. La piazza è in aperta contestazione da anni e, negli ultimi mesi, il livore nei suoi confronti si è acuito per i risultati negativi della squadra e per le cessioni di alcuni big della rosa come Buongiorno e Bellanova. Al tempo stesso, Cairo è alle prese con la delicata questione stadio: a giugno scadrà la concessione e non potrà rinnovarla; dovrà quindi acquistarlo o partecipare a un nuovo bando.

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