Il direttore dello staff tecnico del Napoli, Lele Oriali, ha parlato ieri ai microfoni di Radio Crc, come sottolinea Il Mattino: “E proprio ieri, parlando a Radio Crc, Lele Oriali ha svelato il suo metodo. «Cosa dico ai calciatori? Dipende dai momenti e dai ragazzi. Ogni ragazzo ha una propria personalità, cambia l’intervento a seconda dell’individuo. Si parla a tutti, poi serve essere psicologi e capire cosa dire e capire in quel momento, valutare lo stato d’animo ed eventualmente aiutarlo. È capitato anche di intervenire in maniera dura come dopo il 3-0 di Verona, l’intervento non fu leggero ma era doveroso. Speriamo non capiti più», dice con le orecchie di Kvara che sembrano fischiare. «Il nostro codice è chiaro: impegno, sudore, sacrificio, spirito di squadra, onorare la maglia, disciplina, spirito di appartenenza. Queste sono le regole basilari per arrivare all’obiettivo, abbiamo un gruppo che ci segue molto». Non solo. Fa la sua confessione, a cuore aperto. «Il calcio moderno non mi piace tanto, ci sono troppe partite ed interessi: il mio era totalmente diverso, ma c’erano le tv in bianco e nero e non si possono fare paragoni. Però è un calcio che corre un po’ troppo: ogni giorno c’è una partita, non c’è mai una tregua e con tutti questi impegni ci sono tanti infortuni. Capisco le esigenze di club e società che hanno interessi economici, ma i ragazzi sono uomini e non macchine o robot. Non dico che serve tornare indietro, ma una via di mezzo sì. Così il calcio non mi piace»”.