Carlo Verna, giornalista Rai e già presidente del Consiglio dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni de ilnapolionline.com a margine della presentazione del libro del giornalista Adolfo Mollichelli “Faustino Cané, il napoletano di Rio de Janeiro“, che si è tenuta nel pomeriggio di lunedì 18 novembre presso il Circolo Nautico Posillipo.
Un tuo ricordo di Faustino Cané in maglia azzurra.
“Ero ragazzo, ed ai giovani dico sempre che prima si diventa tifosi e poi si sceglie quale professione svolgere nella vita: io stesso fui in bilico tra quella di avvocato e quella di giornalista. Quando si diventa giornalisti, è indispensabile esser distaccati fra la propria passione e quel che si racconta perché si è mediatori tra la fonte e il pubblico. Questo però non cancella le emozioni: in occasione della presentazione del libro sono stato emozionatissimo non tanto per aver rivisto amici di lunga data, quanto per aver incontrato José Altafini, che per me rappresenta le prime partite allo stadio in compagnia di mio padre, grandissimo tifoso di José. Noi eravamo “altafiniani” e non “sivoriani”: all’epoca c’era una dicotomia tra Sivori e Altafini, e poi c’era Cané. Del quale mai avrei immaginato di diventarne amico: è un’amicizia dei “due mondi” sin dai tempi della trasmissione “C Siamo” (storica rubrica dedicata al mondo della terza serie italiana, in onda su Rai 3 negli anni Novanta ogni lunedì pomeriggio, n.d.r.) che, insieme a Geppino Mariconda, volemmo in qualità di opinionista visti i suoi trascorsi di allenatore proprio in Serie C. Poi, il nostro sodalizio proseguì in occasione di Rio 2016 quando per Radio Rai raccontai la medaglia d’oro di Gregorio Paltrinieri nei 1500 sl e lo stesso Cané raccontò ai radioascoltatori italiani la città di Rio”.
Domenica si giocherà Napoli-Roma: i giallorossi hanno da poco riaccolto in panchina Claudio Ranieri (ex allenatore azzurro, fra le altre). Che gara vedremo al Maradona e, a tuo giudizio, Conte e i suoi riusciranno a mantenere la vetta della classifica?
“Anzitutto, un commento su mister Ranieri: prima dello sbarco in azzurro (nel 1991, n.d.r.) allenò per alcune stagioni il Campania Puteolana, squadra all’epoca in Serie C. Quelli al Napoli non furono anni straordinari dal momento che seguirono la partenza di Diego Armando Maradona ma Ranieri è sempre stato un tecnico rispettabilissimo, capace di raggiungere risultati, carismatico e che a Roma è stato accolto benissimo perché era l’unico, dopo la repentina cacciata di De Rossi, a poter essere accettato dalla piazza. Mi auguro, scherzosamente, che non abbia il tempo di far ripartire già la Roma perché ritengo abbia tutte le risorse per far rinascere i giallorossi sulla falsariga di Conte al Napoli. Con una differenza: Conte, diversamente da Ranieri che prende ciò che trova, ha ottenuto da De Laurentiis una sontuosa campagna acquisti che non ha precedenti nell’ultimo ventennio”.
A cura di Riccardo Cerino