Il duello l’ha vinto Buongiorno, non c’è discussione. L’azzurro ha giganteggiato anche in Nazionale. E non ha mostrato alcun timore reverenziale nei confronti del suo avversario speciale. Ma se fino all’80’ è stata una battaglia senza storia, nel finale il gigante Romelu ha dato segnali di vita e reso meno netto il divario della sfida made in Naples. Belgio-Italia è stato anche Buongiorno versus Lukaku. Il difensore ha confermato il suo momento di grazia. Si è trovato benissimo nella linea disegnata da Spalletti per lui, Di Lorenzo e Bastoni. Ha cominciato subito, dopo 40 secondi, quando non ha abboccato alla finta del belga. E gli ha morso le caviglie per tutto il primo tempo. Spesso anticipandolo. La partita, per larghi tratti, ha seguito l’andamento del campionato. L’ex torinista è stato implacabile. Lukaku, invece, ha faticato. A lungo non è riuscito proprio a toccare il pallone, chiuso ancora una volta in quel ruolo di centroboa che inevitabilmente si risolve nel prendere tanti calci e basta. Il ct del Belgio Domenico Tedesco lo ha capito e lo ha un po’ arretrato lasciando a Openda il ruolo di prima punta. Quei pochi palloni che ha toccato, Romelu li ha sbagliati. Appena quattordici a fine primo tempo e mai pericoloso. Il commissario Alessandro Buongiorno lo ha controllato, anticipato, gli ha tolto l’ossigeno. Al belga, però, va dato atto di non essersi mai arreso. Ha continuato a lottare fino al 93’. Ha conquistato un’ammonizione nel finale di primo tempo (di Bastoni). E nella ripresa è cresciuto. Lukaku incarna perfettamente la figura di quegli atleti che sono stati a lungo fermi. Come se fosse reduce da un infortunio o da una squalifica. È come se gli mancasse il tempo, la misura del pallone. È macchinoso nel coordinarsi. Deve ritrovare le misure, anche visive. Buongiorno lo stava sovrastando al punto che è stato l’azzurro a rendersi più pericoloso in avanti. È accaduto al 55’ con un assist di testa per l’accorrente Di Lorenzo che è stato anticipato di un nulla. Dieci minuti dopo, uno stop sbagliato di sinistro sembrava la fotografia della pessima serata del belga: era un’azione potenzialmente pericolosa, da lui sprecata, ha consentito a Di Lorenzo di recuperare. Prima del finale che probabilmente ha parzialmente rincuorato anche Antonio Conte. All’80’, di testa, Romelu ha sfiorato il gol del pareggio. Un istante in cui è sembrato di rivedere l’attaccante che ha fatto innamorare gli interisti e che ha indossato le maglie di Manchester United e Chelsea. E ancora un tiro in area deviato da Di Lorenzo. C’è vita su Marte. Al momento, però, il marziano tra i due è Buongiorno: una sicurezza in Nazionale come lo è dall’inizio della stagione nel Napoli.
Fonte: CdS