Anche il presidente e amministratore delegato dell’Inter, Beppe Marotta, ha parlato dell’episodio del rigore concesso da Mariani, domenica sera alla sua squadra, nella gara al Meazza contro il Napoli, come sottolinea oggi il Corriere dello Sport. “Noi invece siamo più guardinghi. Non osiamo tanto. Prendiamo atto che Marotta ha voluto far sentire il suo peso. Ha avvertito l’esigenza di deviare il fiume comunicativo aperto da Conte. Lo ha definito «persona intelligente e grande comunicatore che certamente avrà il suo obiettivo quando parla». In altri tempi, in altre situazioni, con altri interlocutori, Marotta avrebbe glissato con quel sorriso che da sempre si affaccia sul volto del potere. Se la sarebbe cavata con frasi del tipo «non entro mai nel merito delle decisioni arbitrali». Che, guarda caso, fu proprio quel che disse la scorsa stagione dopo la vittoria dell’Inter a Napoli 3-0 e la protesta ufficiale del club di De Laurentiis. Così come mostrò il suo solito aplomb dopo il 2-1 dell’Inter al Verona e la contestatissima gomitata di Bastoni a Duda: «Sono nel calcio da più di 40 anni e ogni anno si parla di favori per questa o quella società. Si fa polemica anche col Var. Fa parte del gioco». Ieri (NdR)invece Marotta non solo ha parlato ma è entrato nel merito del rigore assegnato. Scavalcando a destra quel che Rocchi ha detto sia ufficialmente (attraverso il delegato Damato a Open Var) sia ufficiosamente con i retroscena fatti filtrare sulla stampa. Si va dal rigore leggero al “non era rigore”, al “nessuno si sarebbe strappato le vesti se l’arbitro fosse stato richiamato al video”. Marotta invece ha strambato. La sua versione è stata di altro tenore: «l’arbitro era ben vicino all’azione, quindi sicuramente il contatto fisico c’è stato, il piede è stato spostato e quindi secondo me era rigore». Un’analisi tecnica dell’episodio. Una novità assoluta per lui”.