l tecnico del Napoli e il protocollo: «Certi errori possono incidere, ci è successo anche con Kvara» uniti gli allenatori invocano l’utilizzo sistematico |
Conte, Nesta e gli altri «Var? Tutti d’accordo»
«È tanto che avevo questa cosa da dire Se lo strumento c’è va usato con logica»
Prima ha ruggito insieme con i suoi giocatori in campo, poi l’ha fatto davanti alle telecamere. Domenica sera Antonio Conte s’è incavolato di brutto – ma con costrutto – e ha deciso di intervenire sul caso del rigore concesso dall’arbitro Mariani all’Inter per il leggero contatto tra Anguissa e Dumfries nell’area azzurra, senza possibilità d’intervento del Var. L’infallibile Calhanoglu, 19 trasformazioni su 19 tentativi da quando è nerazzurra la sua vita, alla fine lo ha fallito, ma la ferita di Conte resta profonda: «Il Var deve intervenire se c’è un errore. Punto e basta. Ma che significa il Var non può intervenire se c’è un errore? Ma che significa? Ma che significa?». Il signor Antonio ripeterà la domanda ventitré volte durante l’intervento ai microfoni di Dazn, ma nessuno gli potrà rispondere in maniera diversa se non citando: il Protocollo. È un dogma, magari incomprensibile come tanti, ma lo è. È così. Il fatto, però, è che esistono i cambiamenti. E al di là delle regole scritte esistono regole non scritte più sensate e più utili.
Conte le invoca, citando anche i suoi colleghi allenatori. «Siamo tutti d’accordo».
Non più tardi di sabato 2 novembre, Alessandro Nesta aveva attaccato il Var per il gol annullato al suo Monza contro il Milan. E aveva posto lo stesso, inquietante interrogativo: «Stiamo rovinando il calcio, ormai non si può avere mezzo contatto. È il regolamento che deve adattarsi al calcio perché è il calcio a essere al centro: c’è il Var, ma a che serve?».
Fonte: CdS