Castellini: “L’Inter ha esperienza, il Napoli è una buona squadra”

L’ex portiere analizza la sfida tra Inter e Napoli: esperienza contro grinta
In un’intervista rilasciata a Il Mattino, Castellini, ex portiere del Napoli e dell’Inter, analizza il momento delle due squadre e le sfide in corso in Serie A.
Proprio come un giaguaro. Non a caso tutti lo ricordano così. Luciano Castellini, 78 anni oggi, aveva anche piedi buoni e spesso negli allenamenti amava giocare in mezzo al campo. A Napoli ha trascorso sette stagioni da giocatore per poi lavorare nello staff di Ottavio Bianchi con la vittoria del primo scudetto. Ci ha messo poco ad entrare nel cuore dei napoletani grazie ai suoi scatti felini per difendere la porta azzurra. All’Inter ha rivestito più ruoli, preparatore dei portieri tra prima squadra e giovanili, due volte anche in panchina da allenatore. Ora vive in riva al lago di Como e dopo l’esperienza nelle nazionali Under 20 e 21 ha ripreso a collaborare con il club nerazzurro come osservatore per il settore giovanile.
Inter-Napoli può già decretare la squadra leader del campionato?
«Penso sia ancora presto e un pari non cambierebbe nulla. Se vince l’Inter avrà una bella spinta, dopo la sconfitta casalinga del Napoli».
Il Napoli è reduce dallo 0-3 contro l’Atalanta: pensa sia più facile risollevarsi o subire un contraccolpo psicologico?
«Perse anche a Verona, ci può stare una domenica che non va. L’Atalanta è una squadra non è più una sorpresa, da anni è sempre tra le prime».
La Champions League potrà togliere punti o dare più linfa all’Inter nella corsa in campionato?
«Se giocano troppe partite non si può essere sempre al massimo anche se i ricambi sono all’altezza. Se dovessero scendere in campo i titolari domani vorrebbe dire che stanno bene. Ma penso che non si possano reggere partite ogni tre giorni, oltre agli impegni con le nazionali. Mi sembra che questi calendari siano andati oltre».
Cosa pensa del calcio moderno e della costruzione dal basso da parte dei portieri?
«Mi piace. Ma anche se parti dal basso, conta la costruzione a centrocampo. Gli avversari ti lasciano giocare, poi ti aspettano dall’altra parte. Oggi anche se sono cambiate terminologia e tattica il calcio non è cambiato. Chi ha i giocatori più bravi vince».
Chi ha i giocatori più bravi tra Inter e Napoli?
«Il Napoli è una buona squadra. L’Inter ha giocatori esperti come Mkhitaryan e Calhanoglu. Barella è tornato in forma, Dimarco è bravo nella spinta, Thuram una sorpresa. L’Inter è una realtà, la sorpresa però è che prenda più gol del solito».
Conte ha nel suo staff un uomo di spessore e iconico come Lele Oriali, indimenticata bandiera nerazzurra.
«Un grande amico, una persona di calcio: credo metta la parola giusta al momento giusto per un istintivo come Conte».
Il Napoli ha la seconda miglior difesa, l’Inter il secondo miglior attacco della serie A. Cosa conta di più?
«Sarà una bella battaglia. Ed entrambe le squadre hanno belle coppie d’attacco. Il Napoli ha Lukaku che da solo fa reparto, Kvaratskhelia è molto bravo con i dribbling. Lautaro Martinez riesce a buttare dentro una palla sporca, Thuram è velocissimo».
Tre gol dall’Atalanta. Per lei che ha detenuto il record di imbattibilità interna in serie A (1188 minuti) con la maglia del Napoli, quanto pesano le reti incassate al Maradona?
«Ho allenato Alex Meret nelle nazionali giovanili, è un ottimo portiere, ha fatto grandi partite ma non comprendo perché al minimo errore viene crocifisso. Anche io ho fatto tanti errori a Napoli ma mi hanno sempre perdonato».
Conte e Inzaghi, due allenatori a confronto.
«Sopportano la pressione e senza pressione non sono soddisfatti. La pressione ti fa vincere anche se ti fa venire le farfalle nello stomaco. Sarà importante la condizione fisica perché oggi le partite si giocano fino al 95’».
La corsa scudetto sarà ancora tra Inter e Napoli o vede altre favorite?
«Io ci inserisco anche l’Atalanta che fa finta di nulla, ma è sempre lì… Penso siano quelle che fino ad ora hanno avuto più continuità».
Per chi tifa?
«Non la guarderò e credo finirà 0-0».
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