Dodici, in realtà, quelli firmati dai due ex amici ai tempi dell’Inter. In due parentesi: dal 2019 al 2021, con Antonio Conte in panchina e uno scudetto in tasca; e poi nel 2023-20 2 4, quando a vincere il titolo fu il Napoli e i nerazzurri giocarono la finale di Champions. Ecco, lo strappo massimo: Lukaku non partì titolare a Istanbul e ci restò male davvero. Decise di andare via e si mise a flirtare con la Juve: il ds Manna, oggi suo direttor e sportivo in azzurro, lo avrebbe voluto portare a Torino ma a fine mercato andò alla Roma. Lautaro lo chiamava e lui non rispondeva. Piangeva il telefono e l’amico s’incavolava ripensando ai gol: 9 di Martinez su assist di Lukaku e 3 di Lukaku su assist di Martinez. Pensava all’esultanza sparata in faccia agli avversari: quando segnavano facevano la coreografia, si divertivano. E poi giocavano ai videogames e durante la quarantena parlavano dai balconi a CityLife perché erano pure vicini di casa. Intesa splendida: 127 partite, 6.942 minuti insieme in campo, baci, abbracci, gol. E infine i silenzi. Una vera storia d’amore che aveva già superato il primo addio per il Chelsea, estate 2021: Lautaro sapeva che era la squadra del cuore di Romelu e rispettò la scelta. Per dirne un’altra: quando Thuram – erede di Rom nel cu o re dei gol dell’Inter – provò a replicare con lui l’esultanza della vecchia coppia, il Toro fiero disse no. E gli fumarono le narici.