Gol, assist e un’esultanza simbolo: San Siro e il Toro sfidano Romelu dopo i fischi e il gelo di un anno fa
C’eravamo tanto amati
LUKAKU E LAUTARO Domani terzo incrocio tra gli ex amici di un grande tandem d’attacco che ha trascinato l’inter in Italia e in Champions
« Guardami come Lukaku guarda Lautaro». C’era una volta una frase d’amore social che faceva sorridere o proprio ridere, dipende dai punti di vista. Ci pensi? Surrealtà virtuale. Già. Eppure quell’aforisma ridicolo e burroso racchiudeva il senso di una grande coppia d’attacco rimasta nella storia dell’Inter e del penultimo scudetto, con il retrogusto amaro di un’amicizia crollata per questioni di calcio. Che è molto ma non è tutto anche nella vita di un calciatore, però tant’è: gli affari sono affari ed è finita che ognuno s’è fatto i propri. E così oggi nessuno direbbe più neanche per scherzo: guardami come Lautaro guarda Lukaku. Intanto perché il 29 ottobre 2023, giorno del primo ritorno di Romelu a San Siro da ex interista e da centravanti della Roma, el señor Martinez strinse la mano a mister Lukaku senza degnarlo di uno sguardo. E poi perché la cosa potrebbe ripetersi anche dom a ni, nel giorno del secondo ritorno a Milano da avversario, in veste di centravanti del Napoli, e di una nuova sfida che vale il primo posto. Roba grossa, si vedrà.
Un anno fa, del resto, la ferita dell’addio di Rom era fresca. E bruciava: decise di andar via, di lasciare l’Inter che lavorava per riscattarlo senza avvertire nessuno, neanche gli amici. Neanche il migliore: Lautaro. Il rapporto era stretto, bello, intenso. Ma poi è andata com’è andata è il Toro disse chiaramente di esserci rimasto male: per i silenzi; perché Rom non rispondeva più al telefono; perché mancò a sorpresa al matrimonio di Dimarco; perché la coppia s’era infilata nella crisi del settimo gol.
Fonte: CdS