Tutti sanno dei “lavori in corso”: si riparta dagli applausi al 90°

“Lo stadio canta, applaude, incita la squadra che ha appena subìto una pesante sconfitta. Nessun dramma, il campo ha semplicemente confermato quello che il tecnico ripete da settimane: il cartello “lavori in corso” è ancora appeso a Castel Volturno”. Lo scrive Pasquale Salvione sul CdS. Ed aggiunge: “La maturità con cui l’allenatore ha analizzato la sconfitta racconta un quadro in cui tutti sono consapevoli delle difficoltà da affrontare. Non era un Napoli di fenomeni prima, non è un Napoli di brocchi adesso. Soprattutto perché il progetto tecnico azzurro, così come quello di tante altre big (Juve, Milan, Lazio, Roma, Fiorentina), è iniziato da pochi mesi. Quando ci si trova di fronte squadre che lavorano con gli stessi allenatori da anni, il confronto può diventare complicato. L’Atalanta ha giocato meglio e ha vinto. In campo andava a memoria, ha sfruttato gli episodi e li ha saputi gestire. La strategia di Gasp è stata perfetta, l’asse De Ketelaere-Lookman ha confezionato la vittoria in un fazzoletto di 21 minuti. Cinque successi di fila, sei nell’ultimo mese, il miglior attacco del campionato e tre gol rifilati alla difesa meno battuta, nonostante la scelta di tenere fuori il capocannoniere Retegui. Chi non considera l’Atalanta candidata per lo scudetto sbaglia. E anche di grosso”. Napoli, si riparte dagli applausi di cui sopra.

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