CHE INTESA
Non era facile e neanche scontato creare un’intesa di questo tipo in poche settimane. E anzi, decriptando i messaggi social, sembra proprio che i due giochino insieme anche ai videogame. Nella stessa squadra di calcio, moderna opzione virtuale che consente di fare coppia anche in un’altra realtà. Ognuno dal suo divano: più o meno non si lasciano mai. Sempre fianco a fianco, dalla stessa parte. Quella di un Napoli che Kvara ha già contribuito una volta a rendere capolavoro e che ora insieme con i nuovi compagni sta provando a restaurare partita dopo partita. Durissima sarà quella con l’Atalanta, domani c’è da fare gli straordinari. Tipo San Siro.
DECISIVI
Una rete a testa, dicevamo, nell’ultima passerella andata in scena martedì contro il Milan: Lukaku in apertura e Kvara in chiusura di primo tempo. Arrivederci: 2-0 può bastare, è stato sufficiente un acuto ciascuno per battezzarli fratelli in gol. Bene, bravi ma servirà un bis e poi il tris, se possibile, per blindare il primato in classifica: l’Atalanta (a -6) per cominciare, e poi domenica 10 novembre un’altra notte a San Siro con l’Inter (a -4). L’Inter che fu di Rom e anche di Conte: amarcord, sensazioni speciali e qualche brivido sono routine, ma poi c’è il Napoli da sostenere e un’altra impresa da realizzare. Domani, dicevamo, la prova d’esame sarà discussa con la Dea. Con Lookman e Retegui, Gasp e tutti i suoi allievi dentisti: serviranno le spalle larghe di Romelu e la velocità di Khvicha. I gol e gli assist di entrambi. Le giocate e le intuizioni, i corpo a corpo con i marcatori implacabili dell’Atalanta. Il piglio e il sacrificio ammirati con il Milan anche in fase difensiva, da veri uomini squadra. E uno più uno fa sempre LuKvara: il Napoli non è un’opinione.
Fonte: CdS