Le scelte di formazione sembrano già chiare. Lobotka resta in dubbio: il suo recupero è ancora da valutare. L’obiettivo dello staff medico è quello di non correre rischi e di non forzare il rientro. Nel caso, convocazione solo rimandata alla gara con l’Inter del 10 novembre. Il centrocampista è fermo dalla gara contro l’Azerbaigian in Nations League quando con la Slovacchia rimediò un infortunio a un flessore della coscia sinistra. Gilmour, intanto, si scalda. Con la Dea può toccare a lui per la quarta volta di fila dopo Empoli, Lecce e Milan. Partite convincenti, una crescita costante: ora anche lo scozzese ha la copia delle chiavi del centrocampo. Non ci sono dubbi, invece, altrove. La squadra convince, sta bene, c’è intesa collettiva tra i calciatori e Conte vuole proseguire su questa strada, anche perché dopo Atalanta e Inter torneranno le nazionali e la rosa si dividerà di nuovo prima di ritrovarsi alla vigilia della Roma al Maradona. Dunque, per domenica: Meret in porta, Di Lorenzo a destra, Olivera dal lato opposto, Rrahmani accanto a Buongiorno al centro. A centrocampo riecco Anguissa, un gigante a Milano al pari di McTominay, prezioso pendolo tra mediana e attacco. Dalla gara con la Juve, la prima da titolare, Conte non ha mai rinunciato a lui. Così come sarà impossibile privarsi di Lukaku, autore del gol che ha sbloccato la gara contro il Milan. Con lui ci saranno Politano a destra e Kvaratskhelia a sinistra.
Fonte e grafico CdS