“Maradona rimarrà sempre nei nostri cuori. Quella volta durante un allenamento…”

Nel corso del suo intervento ai microfoni di Televomero, Alessandro Renica ha ricordato Diego Armando Maradona, che nella giornata di ieri avrebbe spento 64 candeline.

Maradona è nei nostri cuori, è ancora tra noi e rimarrà per l’eternità. Un aneddoto mi ha fatto capire la sua grandezza, il venerdì in una partitina, io contro lui, abbassa la testa e gli do una scarpata nell’occhio. Pensavo di averlo messo ko, lui mi ha detto: ‘Alessandro non ti preoccupare, è colpa mia‘. Aveva un edema all’occhio. Io ero
preoccupatissimo, mi sono sentito male. Lo chiamo e mi risponde dicendomi ‘non è successo niente, è colpa mia, non tua‘. Qualsiasi altro giocare mi mandava a quel paese con giusta ragione. Lui aveva questi comportamenti fuori dal normale proprio da uomo. La scelta di Diego di venire a Napoli ha condizionato anche gli altri grandi giocatori che in quegli anni facevano fatica ad accettare Napoli. Paolo Rossi prima rifiutò. Poi negli anni successivi vennero Bagni, Giordano. Chi giudica Maradona? Questa gente non l’ha vissuto, perché devono giudicarlo? Se tutti i compagni di squadra e gli avversari ne parlano bene per la sua gentilezza, bontà, per i valori pazzeschi che aveva. È una brutta abitudine italiana di parlare di qualcosa che non si conosce”.

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