“La città è in festa per la vittoria del Napoli, ma dimentica Emanuele Tufano il 15enne ucciso nel centro della città”. Lo scrive Peppe Iannicelli. “Il calcio ha perso una buona occasione per una riflessione sulla spirale di violenza che ha ucciso Emanuele Tufano. Napoli-Lecce avrebbe potuto essere una buona occasione per ricordare Emanuele Tufano e rinnovare l’impegno contro la malavita che avvolge con le sue spire vittime sempre più giovani.”
“Un minuto di silenzio, un messaggio degli atleti, qualche meditazione collettiva. Qualcosa si poteva e doveva organizzare perché lo sport non può e non deve restare indifferente al cospetto di simili tragedie. Invece, la tragedia di Emanuele Tufano è scivolata via in una sostanziale indifferenza popolare. Certo non mancano l’impegno degli inquirenti, gli interventi delle istituzioni, le meditazioni degli intellettuali e delle associazioni. Tutto bello e giusto. Ma il cuore pulsante della città che batteva al Diego Armando Maradona è rimasto totalmente estraneo ad una dramma che non può esser solo personale.
La dinamica e le ragioni dell’omicidio di Emanuele Tufano sono ancora tutte da chiarire. Ma di certo Napoli assiste sempre più indifferente a queste tragedie. L’impatto emotivo diventa, omicidio dopo omicidio, sempre meno rilevante. Una sorta di “mitridizzazione” del male che mi atterrisce. Emanuele Tufano non è solo figlio, fratello, nipote dei suoi congiunti. Emanuele Tufano è figlio di tutti e di ciascuno. Se ci voltiamo dall’altra parte, se non riusciamo a trovare cinque minuti in un pomeriggio di festa sportiva per meditare sulla sua morte significa che l’umanità sta abbandonando la nostra comunità.
Rifletta il Calcio, rifletta la Società Sportiva Calcio Napoli. Facciamo tutti in modo tale che lo sport possa esser sempre un esempio virtuoso per i figli di Napoli, specialmente quelli più deboli e fragili. Quelli che finiscono ammazzati nel centro cittadino, nel cuore della notte invece di esser a casa a dormire dopo un allenamento o in attesa della partita dell’indomani.”