Il Napoli scenderà nuovamente in campo martedì sera alle 20:45 a San Siro contro il Milan, nell’unico turno infrasettimanale del 2024.
Si è giocata ieri pomeriggio alle ore 15:00 presso lo stadio “Diego Armando Maradona” la gara tra il Napoli e il Lecce, valida per la nona giornata di campionato. I partenopei erano chiamati a non fallire l’appuntamento contro i salentini, dopo le fatiche di Empoli (CLICCA QUI) e prima di aprire un ciclo di gare davvero insidioso. Di contro i giallorossi, dopo la quasi vittoria fallita in modo rocambolesco contro il Parma dello scorso 21 settembre, hanno dato vita a un blackout di quattro sconfitte consecutive culminate nello 0-6 casalingo di domenica scorsa subito ad opera della Fiorentina. E proprio il Lecce ha tirato fuori tantissimo orgoglio, lasciando il risultato in bilico sino al gol azzurro nell’ultimo quarto d’ora di Di Lorenzo.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- Il “Raspa” bramante: al minuto 72 il tecnico Antonio Conte decide di lanciare nella mischia per sbloccare il match sia Kvaraskhelia che Raspadori. Se il georgiano ha avuto pochi palloni e impatto scarso sul match, Jack si è subito fatto coinvolgere dai compagni per trovare lo sbocco giusto. Però non sempre la fretta e l’ansia sono buone consigliere e l’effetto nel caso specifico è stato esattamente l’opposto. Un passaggio filtrante troppo lungo, una conclusione che doveva trovare lo specchio della porta e tanti appoggi errati (uno molto pericoloso). Capiamo che le opportunità di scendere in campo sono sempre ridotte, ma il ragazzo deve capire che da solo non può risolvere i problemi dell’umanità e che, magari, fare le cose semplici può risultare molto più produttivo.
- L’equilibratore: il Napoli ieri contro il Lecce si è presentato con i due esterni offensivi nuovi di zecca, ovvero Neres a sinistra e Ngonge a destra. La scelta sembrava un normale turnover in vista dell’insidiosa trasferta di San Siro tra due giorni, però gli effetti sono stati non del tutto confortevoli perchè alla squadra mancavano le giuste coperture difensive e protezione dei laterali bassi. Non a caso il belga è stato ammonito a metà primo tempo, non potendo poi spendere un fallo per impedire una ripartenza pericolosa del Lecce che poteva costare molto cara. Politano, inutile nasconderlo, è quell’equilibratore che anche in altri celebri e spettacolari Napoli del passato era servito tantissimo. E il pensiero inevitabilmente vola a Josè Maria Callejon, che aveva un ruolo strategico per consentire a Mertens e Insigne di esprimersi al meglio in avanti. Se forse uno sforzo la società vorrà farlo a gennaio sarà, oltre che per un difensore centrale, un vice Politano (magari a sinistra) perchè non è un caso che spesso il dodicesimo uomo di Conte, soprattutto quando in vantaggio, sia Mazzocchi.
- Il piatto di lenticchie: è incredibile come ieri sia stato negato da arbitro e Var un rigore grande come una casa. Tutto questo perchè la gogna mediatica del Nord ha provato a raccontare che ad Empoli Politano non meritasse il penalty. E così ieri il commentatore tecnico di Dazn è sobbalzato dalla sedia chiedendo subito la linea in diretta ai cronisti per dire che Di Lorenzo avrebbe meritato la seconda ammonizione al 93′ (per saltare il Milan). Lo stesso soggetto invece sull’episodio della testata in area leccese ha provato a minimizzare. Questo fenomeno è abilissimo a saltare a seconda della maglia coinvolta dal “NON AMO LA MOVIOLA IN CAMPO” al “IN TERMINI DI REGOLAMENTO CI STA TUTTO ANCHE SE LEGGERO“. E addirittura c’è voluto Ciro Ferrara (che per una volta si è ricordato delle sue origini) nel post gara a dover sollecitare almeno due o tre volte per chiedere lumi sull’episodio. Lo stesso ex arbitro (ricordiamolo sempre dismesso e radiato a suo tempo) che aveva detto solo sette giorni prima che lo juventino Douglas Luiz aveva rifilato “solo” una gomitata e non doveva essere espulso. Come si dice COSA NON SI FAREBBE PER UN PIATTO DI LENTICCHIE…
- Il cuore della Lega: in una settimana davvero triste e drammatica per la città di Bologna (che abbraccio forte), c’è stato chi ha voluto vederci per forza il marcio. Il sindaco di Bologna (a capo anche della Protezione Civile) ha predisposto giustamente il rinvio di una gara per motivi di ordine pubblico e la stessa tifoseria emiliana ha palesato totaledisinteresse per il match in questo momento. E allora ecco che la Lega le ha provate tutte (persino minacciare lo 0-3 al tavolino) pur di farla giocare. Tutto questo perchè? Perchè tra due giorni c’è Milan-Napoli e i rossoneri hanno due squalificati che non affronteranno il match. La colpa sarà di De Laurentiis? O forse dello storicamente fortissimo potere in lega dei partenopei? La cultura del sospetto porta sempre a prendersela con qualcuno a caso, invece di rivedere un calendario intasato senza alcun criterio solo per permettere al alcuni di guadagnare di più . La verità è che bisognerebbe avere più rispetto delle tragedie e osservare il silenzio non soltanto quando viene programmato il minuto dalla Lega…
“A mente fredda” è a cura di Marco Lepore
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