Un successo dietro l’altro, l’ultimo in un Trianon sold out, per Erry Mariano, 44enne cantante napoletano

Un successo dietro l’altro, l’ultimo in un Trianon sold out, per Erry Mariano, 44enne cantante napoletano. Per lui è un momento speciale, un momento ricco di soddisfazioni. Ora protagonista anche con l’ultimo singolo, “Amore mio mi vuoi sposare”, che sta impazzando in tutte le radio.

Mariano, che emozioni prova uno che ha fatto tanta gavetta come te?

L’emozione è sempre diversa. Più si cresce, più si diventa grandi, ma è sempre come se fosse la prima volta. Sono tutte nuove emozioni, tuttavia con sfumature diverse.

Partiamo dalle origini, a quanti anni hai calcato per la prima volta il palcoscenico, o ti sei esibito in pubblico?

La prima volta su un palco è stato in una piazza e avevo solo 11 anni. È successo a Miano in una festa, ogni anno c’era un big della canzone come ospite che presentava una una new entry del panorama musicale. In quella occasione mi presentò al pubblico Gigi D’Alessio, era il lontano 1991, ed e cantai la mia prima canzone inedita, ricordo anche il titolo “Chella bionda int’a classe mia”, dedicata a una mia compagna di classe, che però era interessata a un altro ragazzo. E ahimé rimase una situazione incompiuta.

Quali cantanti e che tipo di musica ti piaceva da ragazzo?

Mi reputo fortunato, penso di aver apprezzato e potuto godere della musica di Michael Jackson, il king del pop. Sono stato un suo fan dai tempi dei Jackson Five. Poi, cresco da super appassionato di musicisti come Carlos Santana, e gruppi come Beatles, Eagles e Pink Floyd. Per la musica italiana a Napoli è nato un certo Eduardo De Crescenzo, che reputo per i miei gusti il migliore cantautore italiano. Grazie a loro mi sono appassionato alla musica, al pianoforte in particolare. Ho studiato con maestri privati, una passione che oggi condivido con mia figlia.

C’è un momento nella tua vita che ha rappresentato una svolta professionale?

Nel 1998, ancora protagonista il Gigi nostro che scrisse per me “Attimi”. Fu un momento di svolta, un gran successo, divenne la canzone di tutte le coppie di Napoli. Il disco fu molto venduto e ascoltato. Un altro momento speciale fu nel 2009, il mio primo disco tutto in italiano, “Fra mille anni” scritto da Enzo Rossi. Venivo da un’assenza discografica di un po’ di anni, fu una mia scelta, ci tenevo molto a cantare in italiano.  

Pensi che il successo ti abbia cambiato in qualcosa, che tipo di Erry Mariano è quello di oggi?

Io mi vedo sempre uguale, sono molto cresciuto. Sono nato in un quartiere difficile, in una famiglia dove mio padre faceva l’imprenditore edile. Non mi è mai mancato mai nulla, e lui mi ha inculcato la passione per la musica. Sono stato anche un po’ scugnizzo, scendere molto presto da casa, non mi ha cambiato. Non mi sono mai reputato un cantante di successo, ma un cantante del popolo di Napoli, quello che sono realmente. E la cerchia dei miei amici è sempre la stessa.

Oltre la musica nella tua vita che cosa c’è?

Una grande passione per la nautica, e il modellismo sin da piccolo, senza distinzione tra macchine, barche e velivoli. Quando la musica me lo consente partecipo a raduni, anche a gare di carattere amatoriale.

Hai fatto un tris di sold out di lusso, Palapartenope, Bracco e Trianon, qual è la prossima sorpresa che hai riservato ai tuoi fan?

Ho in mente una cosa molto grande, ma non posso permettermi di spoilerare, comunque i miei fan possono stare sereni, presto ci sarà una nuova data, ma non dico legata a che cosa

Sei tifoso?

Moltissimo anche se mi rimane poco tempo da dedicare al mio Napoli. Comunque da tifoso accanito, ovviamente mi sbilancio, quest’anno facciamo poker, scaramanzia a parte, già mi sto godendo la vittoria finale degli azzurri.

C’è qualche sport che preferisci e ti appassiona?

Mi piacciono le discipline di arti marziali, le ho poco praticate perché la musica si è presa sempre quasi il cento per cento della mia vita. E in tv mi piace vedere gli incontri di boxe.

Il sogno che si possa realizzare

Fare un pezzo con la collaborazione di Carlos Santana, il mio idolo da sempre.

 

A cura di Max Bonardi

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