La Gazzetta dello Sport ha confrontato il Napoli e l’inter nella super sfida scudetto:
NAPOLI – Empoli ha confermato: avere o meno Lobotka, fa tutta la differenza del mondo. Gilmour crescerà, ma lo slovacco resta insostituibile e Conte spera di recuperarlo per la trasferta in casa del Milan di martedì prossimo. Chiaro che senza Lobo cambiano gli scenari e a risentirne non è soltanto la manovra: Stanislav si fa sentire in entrambe le fasi di gioco ed è micidiale anche nella riaggressione.
L’altra incognita resta la mancanza di una vera alternativa ai due centrali difensivi: Rafa Marin è l’unico neoacquisto a non aver giocato ancora un minuto in questo campionato, Juan Jesus era il titolare a Verona e… insomma, non è Buongiorno, accanto al quale è tornato su grandi livelli anche Rrahmani. E occhio alla tenuta mentale: per Conte il primo tempo “da spettatori” a Empoli è figlio di pressione che i giocatori stessi si sono messi addosso per mantenere il primo posto. Ora che arrivano i big match, come reagirà la squadra?
INTER –
Questi infortuni sul più bello tolgono certezze ai nerazzurri che, però, devono guardarsi soprattutto da se stessi. Il vero nemico dell’Inter è infatti… l’Inter, intesa come squadra campione e quindi naturalmente un po’ sazia al momento di sedersi a tavola. I punti persi a inizio stagione sono figli, in parte, di cali di tensione e di singoli sotto gli standard (vedi un Mkhitaryan stranamente giù di corda).
Questo ciclo di successi induce a pensare che la rotta sia stata invertita e la rosa è abbastanza lunga per sopperire ai vari guai muscolari, ma l’infermeria tende a riempiersi con molta più facilità rispetto all’anno scorso: va da sé, questo potrebbe avere un peso. Proprio come l’eventuale percorso europeo che farà la squadra di Inzaghi: se il 2023-24 era stato divorato dall’ossessione seconda stella, ora l’Inter ha ben messo a fuoco anche l’obiettivo Champions. Nonostante le rotazioni, alla fine le antenne potrebbero essere dirette più verso l’Europa che l’Italia.