Empoli e Napoli sono due società che in passato hanno effettuato operazioni di calciomercato con reciproca soddisfazione.
Si è giocata al “Castellani” di Empoli l’anticipo domenicale delle 12:30 tra i toscani di Roberto D’Aversa e il Napoli, valido per l’ottava giornata di campionato. Partenza molto positiva in questo inizio di stagione per i padroni di casa, che hanno perso l’unica gara soltanto nell’ultimo turno sul campo della Lazio e che in casa finora non avevano mai subito reti al passivo. Anche i partenopei, dopo la bella e sofferta vittoria casalinga sul Como (CLICCA QUI PER A MENTE FREDDA) erano chiamati a dare una spallata alla classifica. Il match ha visto l’Empoli partire molto meglio nel primo tempo e il Napoli invece uscire fuori alla distanza e portare a casa i tre punti grazie al rigore trasformato da Kvaratskhelia.
Ecco, di seguito, i principali spunti del match:
- I due Napoli: se all’intervallo fossi stato io l’allenatore del Napoli avrei chiesto in deroga di poter effettuare almeno otto cambi. Troppo brutta nella prima frazione la squadra di mister Conte, alla stregua di un Empoli invece gagliardo e combattivo in grado di arrivare prima su ogni pallone. Rispetto alla gara col Como pero’, stavolta nei primi dieci minuti della ripresa la squadra non ha fatto significativi progressi. E allora il tecnico salentino al 60′ effettua la doppia sostituzione che cambierà il volto del match. Già perchè con l’ingresso di Simeone e Olivera i partenopei acquisiscono brillantezza e portano a casa un calcio di rigore dopo appena un minuto dalla loro entrata in campo. I due sudamericani riescono a dare grinta e scuotere i compagni, facendo letteralmente cambiare pelle alla squadra. Ecco perchè ieri abbiamo ammirato nella stessa gara a due Napoli, il primo sembrava parente di quello della prima giornata a Verona mentre il secondo giustifica perchè gli azzurri sono meritatamente in vetta alla classifica. E come dice Conte, godiamoci questa vittoria.
- Il pranzo indigesto “rosso-nero-azzurro-bianco”: scegliete voi il colore della squadra per cui l’85% dei tifosi avversari del Napoli si sono intossicati il pranzo domenicale. Hanno sperato che la squadra meridionale, guidata dal tecnico “nordico-meridionale” in questo momento più odiato al mondo scivolasse. E il Napoli per un’ora ha davvero illuso tutti gli avversari, giocando piuttosto male e arrivando secondo su tutte le palle, mentre l’Empoli pressava a tutto campo. C’è voluto un rigore netto, che solo quel vento mediatico del Nord prova a negare (a proposito qualcuno a Dazn fermerà definitivamente Marelli dopo la sua chicca ” PER FORTUNA DOUGLAS DA’ SOLTANTO UN PUGNO PER CUI NON E’ CONDOTTA VIOLENTA“???) per rendere polenta e cassuola davvero indigesta. Quello che preoccupa è il tentativo di far salire la pressione mediatica nei confronti del Napoli (ricordiamo l’espulsione per doppia ammonizione del portiere del Parma per qualcuno letta come favore arbitrale), però dobbiamo fidarci della capacità dialettica e nella gestione delle pressioni da parte di Antonio Conte. UNA VERA GARANZIA PER TUTTA NAPOLI!!!
- Il cambio di marcia: si possono vincere le gare in tanti modi, senza dover dominare a tutti i costi (come in passato hanno fatto Spalletti e Sarri) e senza essere sempre spettacolari. Già perchè in passato a Napoli si è alternata la “grande bellezza” fatta di gol e vittorie spettacolari a prove incolore quando la macchina si inceppava contro certi avversari. Lo ripeterò sempre: questo Napoli non sarà mai per gli amanti dell’estetica perchè è prevalentemente pratico e concreto, in grado di passare dal 4-2-3-1 al 5-4-1. Ed è questa la forza di Conte. Però non va tutto bene e bisogna lavorare di più affinchè alcuni elementi chiave prendano in mano la squadra quando in difficoltà. Ieri è stato Alessandro Buongiorno, il vero leader in campo, a tenere i suoi in linea di galleggiamento e non si tratta della prima volta. FACCIAMO I NOMI E COGNOMI: i gol e gli assist forse coprono la bassa qualità delle prove di Lukaku e Kvaratskhelia, ieri ad esempio ingabbiati dalla retroguardia toscana. Ai due il tecnico deve chiedere maggior continuità nel corso dei novanta minuti e capacità di trascinare i compagni quando in difficoltà. Perchè entrambi in questo inizio di stagione spesso tendono a nascondersi troppo nel corso del match, anche se poi il georgiano col rigore perfetto regala tre punti preziosissimi ai suoi. In vista del ciclo terribile bisogna farsi trovare pronti per giocarsela contro avversari forti.
- L’haggis scozzese: possiamo dire che ieri alle 12:30 ad Empoli si è consumato un pranzo tipico scozzese con due calciatori in campo con la maglia azzurra. Se per Mc Tominay partire titolare ormai non è più una novità, invece per Gillmour c’è stato l’esordio dal primo minuto in campionato (aveva giocato dall’inizio in Coppa Italia contro il Palermo). Sostituire Lobotka, che non saltava una gara da quasi trenta mesi, non è facile per nessuno figurarsi per un neo acquisto straniero su un campo tradizionalmente ostico per i partenopei e sul quale nessuno aveva mai segnato quest’anno (per la precisione nè l’Empoli nè gli avversari). E l’inizio del numero 6 è stato particolarmente complicato, sia per la complessa assegnazione del compito (Lobotka spesso si abbassa a livello dei centrali difensivi sia in copertura che in costruzione), sia perchè i compagni non gli hanno dato una mano nei primi quarantacinque minuti. Quando Conte ha poi abbassato l’altro scozzese a livello dei centrocampisti la situazione è nettamente migliorata, col centrocampo partenopeo in grado di farla da padrona e lo stesso Gilmour bravo a dettare i tempi. Anche Mc Tominay abbassandosi ha tratto vantaggio, riuscendo ad entrare più nel vivo del gioco e sfiorando la rete del raddoppio con un inserimento. Se questo doveva essere lo scotto da pagare all’esordio, il segnale chiarissimo che arriva oggi è che il Napoli è una squadra fortissima e completa…
“A mente fredda” è a cura di Marco Lepore
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