Il suo impatto è stato notevole, nonostante la condizione atletica non sia ancora quella dei giorni migliori. Di certo è in crescita. E comunque ha già stabilito un primato: negli ultimi vent’anni, nessuno è riuscito a partecipare a tante azioni gol quanto lui nelle prime cinque partite giocate con il Napoli in campionato (7 in totale, 3 gol e 4 assist).
Già con il signor Antonio all’Inter, del resto, era andato in scena il miglior Lukaku di sempre: «Quando sono arrivato in Italia ricordo che Conte mi disse chiaro, letteralmente: “Ascolta, nel mio sistema di gioco non puoi tenere troppo il pallone, devi ridarlo subito indietro, non devi giocare come Lautaro”. Da quel momento io e Lautaro sapevamo di doverci passare la palla, di scambiarla tra noi e che le sue qualità combaciavano perfettamente con le mie. Così come il sistema di Conte mi calzava perfettamente. Ci allenavamo continuamente a passarci il pallone, così a un certo punto sapevo a occhi chiusi dove sarebbe andato lui, o Sanchez o chiunque avrebbe giocato al suo posto. Adesso succede lo stesso con Kvaratskhelia: è questo ciò che riesce a fare Conte, crea una sorta di partnership tra i giocatori. E la stessa cosa vale con McTominay: lui può farlo, lui può».