Torna la serie A dopo la sosta per le Nazionali e torna il Napoli. Gli azzurri di Conte saranno di scena nel lunch match domenica alle 12.30 allo stadio Castellani di Empoli. Oggi in conferenza scopriremo le sue mosse
Sulla partita di domenica: “l’Empoli è una squadra ben organizzata, ha perso solo una partita in campionato. Sarà una partita difficile, storicamente lo è sempre stata. Bisognerà essere organizzati in campo per portare a casa il risultato”
Sulla tanta pressione che si percepisce in città: “Io la vivo come una responsabilità. Io ho preso un impegno col presidente, ho preso un impegno con Napoli, per far sì che il Napoli torni a essere una squadra che può dare fastidio. A chi mi chiede lo Scudetto rispondo che ci vuole pazienza, che le vittorie si costruiscono nel tempo”
Su Olivera: “Ogni volta che va in Nazionale prende tre aerei, è tornato un po’ affaticato e stanco. Ha svolto tutto l’allenamento, ma valuteremo meglio domani”
Su Lobotka: “Dispiace per l’infortunio, al suo posto giocherà Gilmour. Billy ha caratteristiche simili e non è qui da due giorni, tatticamente e calcisticamente sa cosa fare in campo. Il problema si sarebbe creato se non ci fosse stato lui”
Alla domanda sull’impiego di David Neres: “David non è lo stesso giocatore di un mese fa, adesso sta meglio. Tatticamente adesso se la gioca con Kvicha (Kvaratskhelia), è questo il dilemma per me adesso. Se qualcuno ha il mal di pancia deve sapere che c’è qualcun altro pronto ad entrare in campo. Ci deve essere una sana competizione tra i ragazzi”
Sulla condizione di Meret: “E’ prossimo al rientro. Era inutile prendersi troppi rischi e accelerare i tempi di recupero, soprattutto se c’è Elia Caprile che sta giocando bene e che permette di essere un po’ più tranquilli”
A che punto sta la condizione di Lukaku visto e considerato che ha preferito rimanere a Napoli anche durante la sosta nazionali? “Romelu è uno che fa la differenza, sposta gli equilibri e questo si è visto. Si prende troppe responsabilità mentre io gli dico di fare quello che sa fare. E’ un ragazzo generoso, anche in campo, fin troppo. Assieme a Giovanni (Di Lorenzo), che sono i più ‘vecchietti’ si prendono la responsabilità di essere leader”
A cura di Filippo Maria Aiello