IL “GOOD LUCK” DI DE ZERBI – Gilmour e la telefonata con l’ex azzurro ora allenatore

Prima che si trasferisse a Napoli ha ricevuto una telefonata da quello che è stato il suo allenatore al Brighton, Roberto De Zerbi. «Mi ha chiamato prima che si chiudesse l’affare.

“Allora vai al Napoli?”

“mi ha chiesto. In quel momento ci speravo tanto. Mi ha spiegato che anche lui ha giocato qui, che la città è pazza, che lui l’ha amata durante gli anni in cui ha giocato in azzurro».

L’impatto, insomma, è stato buono anche se i minuti inevitabilmente non sono stati tanti, vista la concorrenza spietata a centrocampo, dove c’è il prof. Lobotka che comanda. Meglio quindi concentrarsi per il momento sull’inserimento. «Sto provando a far capire ai compagni che m’impegno dicendo ogni tanto qualche parola in italiano. Molte parole le ascolto durante le riunioni tecniche – continua -. Inizi a coglierle e poi a usarle: uomo, solo, cambio, attacco passivo, è così che imparo».

Una fase d’ambientamento inevitabile per godersi con il tempo la città. «Nelle prime due settimane ho vissuto in hotel, da lì vedevo il mare e le barche nel Golfo. In molti vengono a Napoli anche per vedere il Maradona, io purtroppo non ho ancora visitato tanti luoghi, ma spero di farlo al più presto. Sono stato in un paio di ristoranti e tutti sono stati carini, i napoletani hanno il calcio e il Napoli nel cervello. È un’unione quella tra i cittadini e la squadra».

Al di là di tutto, è anche un’esperienza professionale e di vita da mettere al servizio della Scozia. «In Italia è come giocare a scacchi – ha concluso – e giocare a scacchi migliora una persona».  

 

Fonte: Cds

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