Nicola Bonfiglio, mental coach specializzato in Sport Coaching e Top Performance, è intervenuto ai microfoni di Calcio Sprint, trasmissione di approfondimento a cura de ilnapolionline.com in onda ogni lunedì e giovedì sulle frequenze di Radio iBR Scampia. Nel dettaglio, uno stralcio delle sue dichiarazioni.
Nelle fasi decisive di un qualsiasi sport che precedono un evento importante, quale tipo di pressione s’innesca in un atleta e come può essere arginata affinché il risultato della performance non sia negativo?
“Dipende dalla personalità dell’atleta. In ambito calcistico, io seguo diversi atleti professionisti e ci sono calciatori che possono subire pressioni psicologiche perché focalizzati su loro stessi dal momento che hanno importanti obiettivi, rischiando di farsi trascinare da eventi esterni che possano influenzare la performance. Nello specifico, il mio lavoro consiste nel far concentrare questi atleti unicamente su sé stessi affinché siano unicamente loro a determinare il risultato della propria gara e di essere concentrati su quanto sono in grado di fare. Quando ci si focalizza su elementi esterni quali giudizi di giornalisti o haters che scrivono sui social, la performance può essere negativamente condizionata e andare ad inficiare sulla carriera dell’atleta finendo per cedere involontariamente il proprio potere personale. Focalizzarsi sull’esterno significa automaticamente cedere un 10 o 20% delle proprie possibilità che gli altri non potrebbero avere. Con gli atleti e gli allenatori che seguo sono abituato a fare questo tipo di lavoro”.
Intervista a cura di Riccardo Cerino