Arbitri e rigori: quanta confusione con steep on foot e VAR

Episodi al limite che hanno alimentato polemiche

C’è tanta confusione nella classe arbitrale sull’interpretazione dello steep on foot: tra rigori non dati, gol annullati e richiami al VAR che lasciano più dubbi che altro, anche questo inizio di Serie A ha registrato alcuni episodi al limite. Escludendo il concetto di volontarietà, ormai superato, sia la CAN (Commissione arbitri nazionale) che gli arbitri in campo non riescono a dare un’interpretazione univoca di episodi del genere e la sensazione è che i famosi “rigorini” non vengono fischiati per l’idea che si ha del nostro campionato all’estero: 32 rigori in 70 partite, record in Europa e numeri impietosi se si considerano gli appena 12 concessi in Premier League in altrettante gare. Anche nella scorsa stagione non sono mancati episodi del genere, come quello tra Piccoli e Thiaw che portò ad annullare la rete del leccese, mentre quest’anno hanno dato adito a polemiche la dinamica del rigore decisivo assegnato alla Fiorentina per fallo di Nuno Tavares su Dodo, dopo che aveva già crossato. Il Verona si vede assegnato un rigore a favore per un tocco che appare leggero (appena la punta del piede) di Sergi Roberto sul piede di Lazovic: OFR e penalty. Nella stessa giornata, però, non viene assegnato un rigore al Napoli per un pestone di Bianco ai danni di Di Lorenzo in area di rigore: il capitano partenopeo era stato preso sul malleolo dal piede del giocatore brianzolo. Infine, il caso che ha infiammato gli ultimi giorni: Kyriakopoulous pesta il piede di Baldanzi in area e arbitro e VAR lasciano correre. Queste le parole di Gervasoni a Open Var: “Entrambi i calciatori guardano la palla, riteniamo che sia uno scontro di gioco. Non vogliamo che dei microtocchi siano puniti con il rigore. Sullo step on foot, per essere punito con intervento Var, ci deve essere imprudenza“.

Fonte: Corriere dello Sport

ArbitriCanCorriere Dello SportNapoliserie ASteep on footVar
Comments (0)
Add Comment