L’edizione odierna de Il Corriere dello Sport analizza tatticamente il match tra Napoli e Como, andato in scena ieri pomeriggio al Maradona:
Il signor Antonio disegna ancora un 4-2-4 che in certi frangenti è più 4-2-2-2, con McTominay al fianco di Lukaku e Politano e Kvara alle spalle, e in fase difensiva è invece 5-3-2, con Politano a tutta fascia, controllore di Fadera, trequartista di sinistra del tris che Fabregas sistema alle spalle di Cutrone. Una linea velocità e fantasia dove brilla la stella di Nico Paz: immarcabile, nel primo tempo. Un pericolo pubblico con un sinistro affilato, la qualità del numero 10 e la verve di un mediano.
Cesc ha il merito di non snaturare i suoi, nonostante la sberla a freddo dopo 25 secondi: il pallone si muove stile flipper, il possesso è prolungato e le pressioni alte. Nico danza tra le linee e si muove disorientando Lobotka e Rrahmani; le ali vengono a giocare dentro e i terzini accompagnano lo sviluppo, con Sergi Roberto e Perrone a fare filtro e ad alimentare. Risultato: Napoli schiacciato dalla parte centrale del primo tempo al 45′.
Numeri Como: 59% di possesso al momento dell’1-1, 8 tiri a 2, un palo di Paz da fuori, 32 ingressi nella trequarti contro 22 e 229 passaggi nella metà campo azzurra contro 97. Lobo e soci non riescono a saltare agevolmente la prima pressione, subendo transizioni offensive rapide, e Lukaku e Kvara danzano estranei e scollegati.
Urge la scossa. La reazione arriva puntuale: nella ripresa Conte alza il baricentro e soprattutto crescono l’aggressività e l’intensità. Sì: non è un caso che dopo 5 minuti Olivera conquisti un rigore per fallo di Sergi Roberto, dopo avergli rubato palla sulla trequarti. E neanche che al 17′ Kvara ne conquisti quasi un altro per una spinta nettissima a due mani di Moreno, non ravvisata da Feliciani, su ripartenza dettata da Lobotka. Lobo che da un lato aumenta il ritmo del gioco in verticale e dall’altro spegne Nico con Anguissa, a uomo: il Como è stanco, il Napoli vola. È del regista anche il ciak del tris di Neres nel finale, con secondo assist di Lukaku. L’apoteosi. E il popolo sogna.