Segnare al primo pallone toccato allo stadio Maradona (“un sogno”) sembra qualcosa di più di un segno del destino. E gioire in quel modo per un quinto gol in Coppa, per una rete arrivata a gara ampiamente archiviata, dà la misura di quanto il centrocampista scozzese aspettasse quel momento. McTominay ha trasformato il Napoli e la sua carica agonistica sembra uscita direttamente dal ritratto del centrocampista ideale disegnato da Antonio Conte. Scott ha l’educazione dei lord e la carica dei guerrieri, non ha paura di prendersi responsabilità ed è pronto a diventare uno dei leader della nuova era azzurra. Ed è una cosa che lo lega profondamente a un altro centrocampista che in passato è stato un simbolo del calcio contiano. Alla Juve, infatti, Arturo Vidal ebbe un percorso simile, nel senso che per sfruttare al meglio le sue caratteristiche, Conte fu costretto a rivedere il sistema di gioco e a virare sul 3-5-2, che fu poi la base di tre anni di successi. E come il cileno, Scott può garantire ad Antonio e al Napoli diversi gol. Sfruttando la fisicità nel gioco aereo, la capacità di inserirsi da dietro e anche il tiro potente dalla distanza. Per info, chiedere a Di Gregorio, provvidenziale una settimana fa allo Stadium
Fonte: La Gazzetta dello Sport