CdS – Ngonge c’è, e non ha bisogno di parlare, bastano i piedi

Il Napoli ha affrontato il Palermo ieri al Maradona per i sedicesimi di finale di Coppa Italia, battendo la squadra siciliana per 5-0. Dopo pochi minuti dall’inizio della partita è stato Cyril Ngonge a mettere la forma sul primo gol azzurro, ripetendosi dopo pochi minuti, ed ha subito dimostrato che la fiducia di Conte è ben ripagata, come sottolinea il Corriere dello Sport. “Ci sono anch’io sembra voler dire a tutti Cyril Ngonge, anni 24, senza aver bisogno di parlare. Bastano i piedi, anzi uno, il mancino, per prendersi la scena e regalarsi una notte che sognava da tempo. Al debutto da titolare del nuovo corso targato Conte, il belga scelto personalmente da De Laurentiis, pagato 20 milioni a gennaio per strapparlo all’Hellas, segna due gol dando l’impressione di attraversare il campo in discesa. Va più veloce degli altri e ha una determinazione che si nota. Segna prima con la complicità di Sirigu, poi raddoppia con il solito piede, il sinistro, con un altro tiro secco. Due gol in 4’ per un avvio super dopo una lunga rincorsa. E poi a fine gara, ai microfoni di Mediaset, Cyril parla così: «La via è quella giusta, stiamo dando tutto. L’abbraccio con Conte? Anche se oggi abbiamo giocato noi, che abbiamo contribuito meno sin qui, abbiamo dimostrato di essere una cosa sola. Tutti insieme arriveremo all’obiettivo».

GOL E SHOW. Nella formazione delle prime volte, era tra i più attesi. Curiosi di vederlo all’opera, i tifosi se lo ritrovano spesso dentro al campo, non esterno a sinistra. Lì, sulla fascia, ci va più volte Raspadori. Il belga si sistema tra le linee e sembra subito ispirato. Bastano pochi attimi di partita. Si fa dar palla, si propone, dialoga coi compagni. Costruisce lui il primo gol. Nasce da un passaggio filtrante per Raspadori che poi ricambia con l’assist dell’uno a zero. Il raddoppio è una perla. Il Maradona applaude. Ha voce solo per lui. Ngonge danza sul pallone per tutta la partita, fino a quando resta in campo, divertendosi e divertendo, approfittando dell’occasione che Conte gli ha concesso dopo le prime 5 giornate in panchina (salvo due spezzoni contro Modena e Verona).
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