A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Stefano Colantuono, direttore tecnico della Salernitana ed ex allenatore del Palermo. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Il Torino, di cui lei è stato allenatore, guida la classifica: può essere la rivelazione della Serie A?
“Sicuramente di questo inizio di stagione, come lo era l’Udinese fino a prima della partita con la Roma. Chiaro che siamo solo all’inizio, strada facendo si delineerà la classifica classica con le grandi a guidare il campionato. Poi, ovviamente, ci saranno sorprese in positivo ed in negativo, e tra quelle positive potrebbe confermarsi proprio il Torino, nonostante la cessione di un grande calciatore quale è Buongiorno. Occhio anche all’Empoli. Tra le big, l’Inter, se non vincerà lo Scudetto, arriverà seconda. Ed occhio anche alla Lazio per i primi sei posti. Napoli? Con la Juventus sarà l’antagonista dell’Inter per lo Scudetto. Nerazzurri un passo avanti a tutte per rosa e continuità tattica, subito dopo metto Napoli e Juve. Gli azzurri hanno un top player in panchina”
Ottima Atalanta in Champions, ma in Serie A, ad oggi, è parsa altalenante: colpa della coppa?
“Può darsi, considerato che giudicare dall’esterno è difficile. Le coppe tolgono energie, ma i bergamaschi, anche grazie a Gasperini, si giocheranno un posto in Europa, il passo falso con il Como non è grave”
10/11/2007, primo Palermo-Napoli dell’era De Laurentiis: da un lato Cavani ed i campioni del mondo Barzagli e Zaccardo, dall’altro Lavezzi e Hamsik. Perché non riusciamo a vedere più campioni di questo calibro in Italia?
“Abbiamo qualche giocatore più che interessante in Italia, ma in quell’epoca lì forse ce n’era qualcuno in più. Oggi c’è anche il problema dell’Arabia Saudita che porta via calciatori importanti al nostro calcio. Poi sono cresciute Premier League e Ligue 1, ma in Europa riusciamo ancora a dire la nostra. Pian piano ci riprenderemo il posto che meritiamo”
A proposito dell’era De Laurentiis: si aspettava una storia così importante da un club che era partito dal fallimento?
“De Laurentiis ha preso un club che non c’era, era quasi sparito, l’ha rimesso in sesto e ha ottenuto grandi successi. I risultati parlano per lui, la gestione Adl è sotto gli occhi di tutti. Qualcuno in malafede può giudicarlo dal punto di vista della simpatia o antipatia, ma se parliamo di calcio non gli si può dire nulla perché è un grande professionista. Mi aspettavo che avrebbe fatto qualcosa di importante perché conoscevo già l’imprenditore. Ha fatto benissimo nonostante Napoli sia una piazza particolare, dal palato fino, la cui storia è stata scritta da Maradona, il calciatore più forte di tutti i tempi”
A cosa deve stare attento il Napoli, stasera?
“Sono partite scontate sulla carta, ma come abbassi l’asticella dell’attenzione rischi la sorpresa. Conoscendo Conte, non abbasseranno la tensione né snobberanno la partita. Faranno turnover, ma ciò non inciderà, con tutto il rispetto che ho per il Palermo. Il Napoli passerà il turno al 100% se farà il Napoli. Il Palermo, invece, si giocherà la promozione in Serie A”
Possiamo già definirlo il Napoli “di Conte”?
“Per alcuni aspetti sì, ma visto che Antonio ha iniziato a lavorare solo da luglio, diamogli ancora più tempo. Un allenatore esigente in grado di trasformare calciatori e squadra. Col giusto tempo, porterà il Napoli a competere per quel trofeo di cui, per scaramanzia, non si può parlare”