Il centrocampista acquistato dal Brighton l’ultimo giorno di mercato – nonostante sia stato forse il primo a essere individuato e sedotto in un clic – con Lobo ha un paio di cose in comune: sono entrambi virtuosi della regia, hanno verve e un senso della professionalità tremendamente spiccato, ed entrambi hanno un baricentro basso (sono alti più o meno 170 centimetri). Scuola Rangers e poi Chelsea, dove da alfiere delle giovanili ammirava il Conte manager dei grandi Blues campioni d’Inghilterra, nella stagione precedente s’è affermato a Brighton con De Zerbi, da riferimento centrale del suo calcio pieno di possesso, nella coppia di mediana con Gross. Numeri importanti per Gilmour, coinvolto pressoché sistematicamente nella costruzione delle azioni. Quasi ogni pallone passava attraverso i suoi piedi e sempre con grande precisione. Passaggi progressivi o in verticale. Di quel Brighton non era l’uomo che generalmente accompagnava l’azione fino all’area avversaria, un po’ come fa Lobo quando c’è Anguissa con lui, e così se domani Conte confermerà l’idea del doppio play sarà curios o valutare in che modo andranno distribuiti i compiti.