Giletti: “Se il legame con ADL regge, Conte lo porta alla vittoria”

A “1 Football Club”, programma radiofonico condotto da Luca Cerchione in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Massimo Giletti, giornalista e conduttore Rai. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Si diceva che 0-0 fosse la partita perfetta: lei è d’accordo?
“Era una partita importante, non hanno lasciato spazio, non volevano perdere. È stata intensa, non l’ho trovata brutta, però se non tiri… Fai fatica”
Botta e risposta fra Thiago Motta e Conte: chi ha ragione?
“Di Gregorio ha fatto una partita strepitosa, la difesa della Juve è stata perfetta, non hanno preso gol, ed è la stessa cosa che ha fatto il Bologna: le prime partite di Motta col Bologna, sono identiche a queste, perché non ha vinto ma ha spesso pareggiato. La Juventus è un nuovo parco giochi: se metti nove giocatori nuovi, in cui devi imparare i meccanismi di gioco, si deve aspettare. Quando c’è stata la sostituzione di Weah con Vlahovic, mi sono preoccupato. Questo è un segnale per il gruppo. Vlahovic è l’unico centravanti, non puoi togliere l’unico giocatore che può far accendere qualcosa. Uno come Conte arriva a Torino e non vuole perdere, l’idea di tutti e due è stata quella di non lasciare spazio all’altro”
Conte ha indirizzato la gara?
“Ha la Juventus nel suo Dna, ha una passione diversa quando gioca a Torino, ha qualche stimolo in più anche contro quella dirigenza. Se fai giocare McTominay, devi cambiare modulo. Psicologicamente avrebbe avuto tantissime conseguenze se avessero perso, ma questo pareggio è sano per il Napoli.”
La sostituzione di Vlahovic: l’ha trovata d’accordo?
“Thiago era abituato con Zirkzee che legava il gioco ma Vlahovic è diverso, lui è un finalizzatore. Privarti di un attaccante a tutto tondo, non è stata una bella idea, secondo me… Se il Napoli avesse segnato, come potevi recuperare? Buongiorno ha chiuso un bel tiro sul finale, ma se Weah segnava, invece, avremmo esaltato Motta? Non vorrei che l’arroganza dominasse. Vlahovic è ancora molto giovane, è fragile, sente il peso della responsabilità: quando sbaglia, si innervosisce ancora di più. Non so se sostituirlo è stata una scelta mentale, può darsi, però noi non abbiamo gli stessi ricambi del Napoli”.
Quindi il Napoli è avvantaggiato contro la Juve?
“Innanzitutto il Napoli ha vinto lo scudetto, e poi ha un allenatore che lavora tanto e che non lascia neanche respirare i suoi. Il calcio, poi, ha tante variabili. Di contro, la Juve ha tanti centrocampisti ma non ha attaccanti di riserva perché Milik ha tanti problemi”.
Lukaku contro Bremer è stata una bella sfida…
“La partita col Parma è stato lo spartiacque: se non avessero vinto, ci sarebbero state delle difficoltà. Ma è stato uno scoglio importante da superiore. Lukaku è un giocatore voluto da Conte, e la sfida con Bremer, con annessa fase difensiva della Juve, può incidere sulla prestazione dell’attaccante: non è più quello di quattro anni fa, però è ancora importante nell’economia del gioco che vuole Conte. Inzaghi disse che è stato il miglior giocatore che ha allenato”.
L’Inter è ancora la squadra da battere?
“Certo, ma si deve avere fame. Il Napoli l’anno scorso è arrivato decimo, non basta mica il tricolore sulla maglia per vincere… L’Inter deve ritrovare voglia di combattere, altrimenti oggi trovi tutte le squadre che vogliono fare la partita, come il Monza. Quindi, è complicato, ma le regole del calcio sono sempre le stesse…”.
Conte può portare il quarto scudetto?
“Se il legame con De Laurentiis, che ha fatto investimenti enormi, regge, allora sì. Conte può rimanere massimo tre anni: chiede troppo ai suoi giocatori, li spreme. Forse già questo potrebbe essere l’anno buono”. 
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