Cds – Thiago Motta è dentro un progetto di crescita lento: l’attacco lascia perplessità

Thiago Motta è dentro un progetto di crescita lento e laborioso, ma cinque partite senza prendere gol e lo spessore del Napoli giustificano il suo sorriso. «La strada è giusta. Per vincere qualcosa in più e di meglio possiamo fare, ma ho visto una buona prestazione e non era facile segnare al Napoli. In diversi tratti della partita, li abbiamo costretti a difendere e si sono abbassati con il blocco squadra» ha spiegato il tecnico italo-brasiliano. Se alleni la Juve, non ti puoi mai accontentare, ma c’è anche la possibilità di accettare il terzo 0-0 consecutivo in campionato. Si legge sul Corriere dello Sport. 
Le perplessità sono relative all’attacco. Vlahovic, sostituito nell’intervallo, è un caso. Nessun problema fisico. «Dusan sta bene, non ha nessun problema. Ha giocato un buon primo tempo, ha aiutato la squadra, mancava la profondità perchè il Napoli viene a pressarti ma sa anche tirarsi indietro. Ho messo Weah per tentare delle alternative, siamo arrivati fino agli ultimi metri senza trovare il passaggio o il tempo giusto per attaccare lo spazio. Sotto questo aspetto, bisogna migliorare».
Non aspettatevi dichiarazioni forti. Thiago protegge lo spogliatoio. Le scelte, più delle parole, raccontano le sue valutazioni. Un muro di gomma. «Non ho rimproverato Vlahovic, dentro uno stadio pieno non è facile farsi sentire dai giocatori, gli stavo dando un’indicazione, il suo atteggiamento è fantastico. Ha toccato pochi palloni? E’ compito degli altri alimentarlo, non solo una sua responsabilità, io l’ho visto pressare sui difensori del Napoli, sono soddisfatto della sua prestazione. Da Weah volevo che alternasse profondità e movimenti incontro alla palla. Tutti i miei giocatori sono a disposizione per dare il massimo nei 95 minuti. Ho messo Tim e non Gonzalez punta centrale perché Nico stava giocando bene sulla fascia e non volevo perdere i suoi inserimenti sul secondo palo».
Per Thiago non ci sono similitudini con i precedenti pareggi. «Devo riguardarla bene, ma non penso sia stata la stessa Juve, abbiamo giocato meglio rispetto alla partita con la Roma. Il Napoli sa chiudersi bene, non era facile. Me lo aspettavo così, non coraggiosissimo. Hanno provato a pressare, tante altre volte sono tornati indietro per strategia loro e per merito nostro, fanno un blocco basso difficile da attaccare. Del risultato non siamo contenti, ma del gioco sono soddisfatto». Sarebbe servito l’episodio. «Il tiro da fuori è importantissimo in certe partite, abbiamo i giocatori per farlo, ci ha provato Koopmeiners un paio di volte, dovevamo provarci di più».
Danilo fuori, promosso Savona. Un altro messaggio. «Cosa devo dire di un ragazzo così? Giocatore forte, è sua la responsabilità, io guardo solo gli allenamenti». Locatelli è sempre più il suo playmaker. «Ottima partita, grande comportamento, lavora bene, comunica. Abbiamo cambiato qualcosa in difesa ed è stato il primo a orientare i suoi compagni». Doveri ha ammonito per proteste Motta dopo l’episodio del mancato rinvio di Caprile. «Credo fosse un passaggio quello di Olivera, per questo ho protestato, era ovvio per tutti. L’arbitro non la pensava così e giustamente mi ha ammonito, magari poteva evitare il cartellino ma devo accettare la sua decisione».
CdSJuvenews
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