Nel corso del suo intervento ai microfoni di 1 Football Club, Eugenio Albarella (preparatore atletico) si è soffermato anche sui metodi di lavoro cui è in genere abituata una squadra.
Spesso i preparatori atletici sono finiti sul banco degli imputati…
“Dovremmo mettere una clausola di danni biologici nei nostri contratti: siamo spesso diventati i capri espiatori. Se non si fa risultato, non si corre: soluzione troppo semplicistica. L’aspetto fisico è una delle componenti della prestazione. Non dipende chiaramente dalla qualità della corsa. Stiamo considerando, anche, le qualità tecniche dei giocatori e l’organizzazione tattica degli allenatori, e anche l’aspetto nervoso”.
Allenamenti di Conte: i lavori di doppia seduta sono molto intensi, ma si possono mantenere anche quando si giocherà due volte a settimana?
“Se vogliamo confrontare il calcio di alto livello, delle squadre che giocano ogni tre giorni, pensiamo ai numeri di partite che potrebbero affrontare i giocatori Juventus e Inter: oltre settanta partite. C’è il rischio di non poter recuperare. Quando fai parte del calcio dei sette giorni, puoi gestire i carichi diversamente. Puoi fare la settimana tipo nei tempi, nei modi, e nei carichi, alternati. In questo momento storico, per un Napoli che vuole cambiare pelle e per l’allenatore che vuole dare determinati dettami a sua immagine e somiglianza, è l’ideale. Lukaku e Conte hanno sicuramente un feeling particolare: la fisicità di Lukaku ha permesso di non soccombere alla fisicità del suo avversario Jerry Mina, e questo ha consentito di poter giocare su di lui. Inoltre, Kvara e Politano devono, secondo me, essere più vicino a lui per poter sfruttare al meglio le qualità di Lukaku nel giocare di sponda. Ci sarà ancora tanto lavoro da fare”.