Cimitero delle Fontanelle…ad ognuno la sua anima pezzentella!

Vacanze finite, forse anche l’estate, ma ancora tanta voglia di viaggiare e vedere. Beh, se qualcuno volesse trascorrere un po’ di tempo diverso dal solito, allora è il caso di visitare il Cimitero delle Fontanelle nel quartiere Sanità, a Napoli.

Il Cimitero delle Fontanelle è un sito unico al mondo. La sua particolarità non è in quello che si vede, ma…in tutte le storie, gli aneddoti e le curiosità che vi sono dietro! Informazioni che non troverete scritte da nessuna parte.

Il Cimitero deve il suo nome alla presenza, un tempo, di fonti d’acqua che sgorgavano all’interno del suo perimetro. Qui si praticava il rito delle “anime pezzentelle”: ogni napoletano che voleva ricevere protezione, grazie e altri benefici, si prendeva cura di un teschio (detto “capuzzella”) a cui corrispondeva un’anima (detta “pezzentella”). Si trattava di un vero e proprio scambio alla pari: il devoto pregava per l’anima in purgatorio e lo spirito compariva in sogno dando i numeri del lotto da giocare.

In un ambiente cosi suggestivo e magico non potevano non nascere le varie personificazioni delle “anime pezzentelle”. Ecco dunque la figura di Lucia, una giovinetta morta subito prima del matrimonio o le presenze di uomini morti in guerra, principesse, cavalieri. Talvolta poi, i teschi hanno una storia e un nome trasmessi loro attraverso racconti tramandatisi nel tempo: è il caso del “monaco” (‘o capa e Pascale) in grado di far conoscere i numeri vincenti al gioco del lotto, o quella di “donna Concetta” nota più propriamente come “a capa che suda”.

La storia più suggestiva è quella del  Capitano. Questo teschio era stato adottato da una povera ragazza, ad esso ella rivolge tutte le sue cure e preghiere, supplicandolo perché le facesse trovare marito. Così avvenne e, prima di andare all’altare, la giovane volle ringraziare il teschio per la grazia ricevuta. Il giorno delle nozze tutti erano attirati dalla presenza in chiesa di uno strano tipo vestito da soldato spagnolo; questi, al passaggio degli sposi, sorrise alla ragazza e le fece l’occhiolino.

Il marito, ingelosito, lo affrontò lo colpì ad un occipite con un pugno. Tornata dal viaggio di nozze, la giovane si recò subito al cimitero per ringraziare ancora il suo teschio e lo trovò con una delle orbite completamente nera. Si gridò al miracolo ed il teschio in questione fu indicato come il “Teschio del Capitano”.
Sicuramente vi  ho incuriositi un po’, allora cosa aspettate, correte a prenotare e buon divertimento.

Ludovica Raja

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