“Il Napoli è un club d’arrivo, non di passaggio”. ADL traccia la strada per il futuro del suo Napoli

ADL viaggia nel tempo in una sala di Villa D’Angelo con vista sul paradiso, casa di tante feste del club, e legge un discorso che per suggestione quasi rimanda a una scena cult di un film con Di Caprio a Wall Street (contesti e valori diversi, per carità): «Il bilancio di questi vent’anni è ultra positivo.
Il Napoli non è un club di passaggio, ma un punto d’arrivo: lancia nuovi campioni, è vero, ma quelli affermati vogliono venire a giocare da noi. Uno dei migliori allenatori del mondo ha voluto fortemente il Napoli». Antonio Conte. «Ho investito più di 150 milioni sul mercato ma non sono impazzito: l’anno scorso abbiamo sbagliato tutti gli acquisti e bisognava rifondare, ripartire da zero e dunque investire per vincere ancora». Si legge sul Corriere dello Sport. 
De Laurentiis è orgoglioso: ha sempre scelto l’indipendenza e seguito i suoi principi a costo di cadere – ed è caduto -, dimostrando però la capacità di rialzarsi e di tornare più forte di prima. «Il Napoli è l’ultimo baluardo che resiste a un sistema calcio oggetto dei fondi e di interessi molto diversi da quelli originari. Un calcio che non rispetta le regole e falsa la competizione.
Noi, invece, abbiamo vinto lo scudetto restando fedeli ai nostri valori e abbiamo dimostrato che un’altra strada è possibile. In questi 20 anni non abbiamo avuto mai un euro di debito, abbiamo lavorato al Rinascimento Napoletano e posso promettervi che fino a quando alla guida ci saremo io e la mia famiglia, il Napoli non indietreggerà mai al cospetto di comportamenti ostili e predatori da parte di interessi privati». Lacrime. Le sue.
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