Alessandro Buongiorno: ecco cosa c’è da sapere su di lui

Storia e caratteristiche dell’ex Toro che si è preso le chiavi della difesa del Napoli

Nell’edizione odierna de Il Corriere dello Sport è stato fatto un vero e proprio identikit del profilo del nuovo acquisto del Napoli: Alessandro Buongiorno. Il difensore centrale acquistato dal Napoli dal Torino, ha 25 anni e si è formato nel settore giovanile granata di cui negli anni ne è diventato capitano. Ad oggi, seppur arrivato da poco, è diventato già un pilastro della difesa del Napoli. Con il suo stile di gioco rapido, le lunghe leve e l’armonia dei movimenti, Buongiorno passa velocemente dalla difesa all’attacco, sfruttando una qualità che aveva già mostrato con il Torino sotto la guida di Juric, quando oltre a difendere, contribuiva anche alle azioni offensive.

Nelle recenti partite con la Nazionale, ha dimostrato di essere un difensore di grande spessore: contro la Francia si è fatto notare in pochi minuti, essendo subentrato per sostituire Calafiori costretto a lasciare il campo per un infortunio. Contro Israele invece, ha mostrato leadership al centro della difesa. Buongiorno non si limita a chiudere gli spazi, ma offre anche un’opzione in più per i compagni, tornando sempre in difesa quando necessario.

Il Napoli ha creduto in lui, lavorando a lungo per chiudere l’accordo con il Torino per una cifra di 35 milioni di euro. Conte lo ha voluto fortemente per ricostruire la difesa del Napoli, immaginandolo come una pedina chiave. Dopo una carriera interamente trascorsa al Torino, Buongiorno ha accettato la sfida di passare al Napoli, dimostrando sin dai primi incontri di essere all’altezza. La sua fisicità, velocità e capacità di lettura del gioco lo hanno già reso un punto fermo della difesa accanto a Rrahmani.

Già tra le partite contro Bologna e Parma, ha ricevuto i primi applausi dai tifosi del Maradona, che apprezzano il suo contributo in fase di recupero e nei rapidi contropiedi. Il suo impatto è stato immediato, e si attende solo il primo gol con il Napoli, magari accompagnato dalla sua ormai famosa esultanza mimando di bere un caffè, un gesto che l’anno scorso aveva mostrato proprio contro il Napoli. Conte, presente sugli spalti, stava già immaginando il futuro della squadra partenopea.

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