A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Mauro Esposito, allenatore, ex attaccante di Cagliari e Roma. Di seguito, un estratto dell’intervista:
Quali insidie nasconde la trasferta di Cagliari per la squadra di Conte?
“Ranieri è stato un allenatore pratico, non vedevi la squadra giocare bene. Ero sicuro che avrebbe salvato il Cagliari. Con Nicola, invece, ho visto qualcosa di positivo. Ho visto la voglia di fare la partita, che non è facile per una squadra piccola. Il Napoli deve stare attento perché è una partita aperta e può succedere di tutto. Certamente il Napoli è più forte e può vincere, ma al Sant’Elia, il Cagliari, vuole fare bene”.
Sei fiducioso della guida di Conte?
“Si doveva cambiare, ed il Napoli ha scelto l’allenatore giusto dopo l’annata fallimentare dell’anno scorso. Serviva un allenatore di spessore. Conte vuole vincere ed è l’uomo giusto. Certo, ci vuole tempo per assimilare il suo metodo: nelle prime tre, c’è stata qualche difficoltà, anche se ci sono state le vittorie con Parma e Bologna”.
Lukaku o Osimhen?
“Sono due giocatori completamente diversi. Il nigeriano attacca sempre la profondità, nessun difensore vorrebbe incontrarlo. Lukaku, invece, è potente, in area si fa sentire. Nel gioco di Conte, penso che quest’ultimo sia più adatto. Se Conte l’ha voluto così fortemente, è perché conosce le sue qualità e sa cosa può dare nei suoi schemi”.
Al Napoli ci sono tanti esterni: Kvara, Politano, ora c’è Neres. Chi sceglierebbe come titolari, dietro la prima punta?
“Non vedo nessuno dietro la punta. Li vedo solo esterni. Forse dei tre, penso che Neres sia quello che meglio potrebbe adattarsi dietro Lukaku. Politano è uno che deve partire dall’esterno e puntare l’avversario. Kvara, anche, è un esterno: è un giocatore fondamentale, quando lui ha la palla, ti da sempre la sensazione di farti male. Può saltare l’uomo, fare gol: nel Napoli, gioca lui, e poi altri dieci”.