A Napoli c’è un giorno, quasi magico, sospeso tra tradizione, religione e folclore. E’ quello relativo al 19 settembre. Come ogni anno sarà gran festa per rendere omaggio al Santo Patrono della città partenopea, San Gennaro. Il Santo, per l’occasione, scioglierà il suo sangue, da sempre conservato all’ interno di un’ampolla. Il cosiddetto “Miracolo della Liquefazione” si terrà presso la chiesa del Duomo, dove vi è una cappella dedicata interamente a Lui. In un edificio adiacente alla cattedrale cittadina è custodito, invece, l’inestimabile tesoro del Santo che è possibile visionare acquistando un biglietto d’ingresso. La Cappella ed il Tesoro sono simbolo delle radici di Napoli, della sua civiltà millenaria, della sua devozione. Gennaro divenne il Patrono della città dopo esser riuscito a salvarla dalle pestilenze, ma soprattutto per aver protetto il capoluogo campano dall’eruzione del Vesuvio. Si racconta che sia riuscito a fermare lo scorrimento della lava incandescente aprendo semplicemente le sue braccia in modo da difendere la città. Si tratta di un martire, in quanto morto per non aver rinnegato la propria fede. Egli fu decapitato il 19 Settembre del 305 su di una pietra a Pozzuoli perché, nonostante fosse stato condannato ad esser massacrato dalle belve all’interno dell’anfiteatro, arrivato il momento, i feroci animali si chinarono ai suoi piedi. Si dice che ancora oggi la pietra sulla quale fu ucciso diventi rossa ogni anno il giorno del massacro. Per i napoletani è di vitale importanza che il Santo compia il Miracolo ogni anno, la non liquefazione è presagio di sventure per l’intera popolazione, per esempio nel 1980 non avvenne e ci fu lo spaventoso terremoto dell’Irpinia. A Via Duomo è possibile respirare l’aria di festa di questa giornata particolare, perchè San Gennaro vive ancora ed è presente tra le pietre di tufo della sua città. Città che ha scelto e che lo ha scelto.
Ludovica Raja