A MENTE FREDDA (RUBRICA)- Tutte le curiosità su Napoli-Parma

Approfondimento su Napoli-Parma

Seconda partita consecutiva in casa contro un club emiliano per il Napoli di Antonio Conte, dopo quella di domenica scorsa contro il Bologna.

Si è giocata ieri sera alle ore 20:45 la gara Napoli-Parma, valida come anticipo del sabato sera della terza giornata del campionato di Serie A. I partenopei di Antonio Conte volevano dare un segnale di continuità al bel successo di domenica scorsa contro il Bologna, ma anche gli emiliani dell’ex calciatore azzurro Fabio Pecchia erano in grande spolvero. E la partita, molto divertente e gradevole, alla fine è terminata con un successo dei padroni di casa per 2-1, grazie alla rete al 97′ di Frank Anguissa.

Ecco, di seguito, i principali spunti del match:

  • La corsa di Antonio: c’è tutto in quella feroce corsa al 97′ di Conte e del suo staff al colpo di testa di Anguissa. C’è il cartellino timbrato da Lukaku, bollato come “chiatto e vecchio” dagli addetti ai lavori i cui colori appartengono a quei club che solo 12 mesi fa piangevano per il tradimento. Ci sono i guantoni di Alex Meret, deciso a dimostrare che se lui da tanti anni è il portiere del Napoli tanto scarso non è (ma tanto per qualcuno non cambierà mai il giudizio). C’è la reazione a una interpretazione del regolamento tutta “marottiana” da parte del signor Paride Tremolada che assegna un rigore generoso al Parma e poi ne toglie uno a Simeone (complice il var). C’è anche la “fottuta” paura da parte dei club potenti che almeno uno dei quattro posti Champions possa andare in Campania. E c’è il timore ancora più forte dei giornalisti faziosi che il Napoli di Conte possa dare fastidio, per questo motivo si sono trasformati in ragionieri improvvisati narrando di disastri economici per la vicenda Osimhen, dimenticando i tempi durissimi (e attualissimi) dei fondi che non hanno soldi neanche per un argentino da 6,5 milioni, o le decine di ricapitalizzazioni annuali.

 

  • Il Napoli…del passato: se dovessimo provare a paragonare la squadra attuale con una partenopea del passato a quale penseresti? Personalmente al Napoli di Walter Mazzarri, nella prima (e unica da ricordare) versione, ovvero tra il 2009 e il 2013. Infatti il calcio mostrato non era bello come quello di Sarri o anche Spalletti, dove il comando del gioco era un diktat. Spesso capita anche di lasciare la manovra agli avversari (complimenti davvero a Pecchia e al suo Parma), ma la voglia di lottare alla morte su ogni duello non manca mai. E soprattutto gli arrembaggi finali di Walter e Antonio sono davvero simili. Chi non ricorda un gol di Denis al Milan al 95 o la rete di Lavezzi a Cagliari in pieno recupero? Persino la richiesta di recuperare da parte di Conte col gesto di INEQUIVOCABILE mazzarriana memoria ci ha riportati indietro nel tempo. Era da un decennio che non assistevo ad assalti finali come quello di ieri…Fortunati o meno, ma a tutto cuore.

 

  • Il secondo indizio: cari lettori della corte, la mia arringa non sarà degna dei grandi oratori del passato, nè particolarmente arguta come solo i migliori avvocati sanno fare. Ma se David Neres contro il Bologna una settimana fa aveva fornito un bell’assist a Simeone in soli sette minuti, ieri sera si è ripetuto, con una pennellata perfetta per la testa di Anguissa. Non può essere solo casualità, questo ragazzo è forte davvero e ha una bravura nel dribbling stretto che permette di scardinare anche i fortini più riparati. La sensazione che la maglia da titolare possa arrivare davvero presto, a meno che Conte non lo consideri l’arma segreta dei finali di match…

 

  • I due pesi: siamo alla settecentocinquantaduesima puntata della guerra guelfi-ghibellini. Proviamo a spiegare l’ennesimo capitolo, riguardante la vicenda Osimhen. Stavolta faccio il guelfo (o ghibellino) scegliete voi. Secondo gli “odiatori seriali presidenziali” il Napoli ha voluto fare un dispetto al nigeriano, non accettando l’offerta e provando a farlo passare per traditore. In questa occasione se così fosse io sono al 100% con Aurelio (CON BUONA PACE DEI NAPOLICCHI CHE NON CI METTONO NEANCHE LA FACCIA E CAVALCANO L’ONDA DELL’ODIO VERSO DE LAURENTIIS  PER PERSEGUIRE INTERESSI PERSONALI). E’ stato grandissimo il nigeriano, per me il più decisivo in assoluto tra i centravanti della gestione ADL. Ma dall’estate 2023 ha pensato di poter fare di tutto. Litigare col SOCIAL MEDIA del Napoli per un video, mandare a quel paese il tecnico Garcia per una sostituzione. Essere alla premiazione del pallone d’oro africano alla vigilia di una partita importante del club che lo paga. Farsi ammonire di proposito e squalificare ottenendo poi un permesso per partire in anticipo per la coppa d’Africa (cosa che non avverrà), o andare in Germania per affari suoi quando il Napoli si giocava la qualificazione in Champions. Si è permesso il lusso anche di non ascoltare alcuna offerta fino agli ultimi due giorni di mercato, forte di un accordo col PSG che lo aveva mollato da tempo. E quando lui si convince (alla modica cifra di 40 milioni all’anno) ad andare in Arabia, si infuria perchè il patron partenopeo non ha accettato l’offerta di 65/70 milioni. Probabilmente il ragazzo dovrebbe innanzitutto cambiare procuratore, che con una strategia di attesa gli ha regalato almeno 6 mesi di tribuna. Tanti allenamenti e partitelle con i ragazzini della Primavera potranno solo aiutarlo a rinsavire…

 

A mente fredda” è a cura di Marco Lepore

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