Mercato in uscita, due pretendenti per Folorunsho

Scorre  il conto alla rovescia e Folorunsho è il primo a scandire il passare  del tempo, intravede la via di casa. Il suo futuro, da last minute, è  nelle mani di De Laurentiis e Lotito, presidenti amici-nemici. La Lazio  proverà l’assalto di corsa, in chiusura, con l’idea iniziale di  strappare un prestito con diritto di riscatto per non impegnarsi  all’acquisto. Remota eventualità conoscendo De Laurentiis. Lotito ha il  sì di Folorunsho, promesso sposo, non basta. Il Napoli fino all’ultimo  proverà a cederlo al miglior offerente o utilizzandolo come  contropartita per altre operazioni. Ieri si è ipotizzato lo scambio con  Amrabat della Fiorentina, non è decollato né sfumato. Chi vuole  Folorunsho sa che pesa tanto l’esclusione di Conte, ma nessuno crede che  il Napoli molli su tutte le condizioni: il prezzo ora è 12 milioni con i  bonus.

Gli scenari.  Giuffredi, manager del giocatore, ha spianato la strada alla Lazio, fa  da tramite. Lotito attende il momento giusto per aprire la trattativa  con De Laurentiis, salvo colpi di scena lo farà nel rush finale. Il  presidente della Lazio proverà un primo assalto senza obbligo di  riscatto, se riceverà un no deciderà se affondare con la seconda  offerta, magari chiedendo un sconto sul prezzo, è quella che prevede il  vincolo d’acquisto. Dia è stato preso in prestito biennale, con  pagamento posticipato nel 2026. Nel 2025 andranno completati i pagamenti  di Noslin e Dele-Bashiru, è previsto anche l’acquisto definitivo di  Rovella e Pellegrini, ecco perché la Lazio non vorrebbe appesantire il  bilancio del prossimo anno aggiungendo un costo in più. Folorunsho fino  all’ultimo manterrà la parola data ai biancocelesti, il suo arrivo  accrescerebbe la colonia dei laziali formata da Romagnoli, Cataldi  (sempre che resti) e Pellegrini. In lista entrerebbe tra i giocatori del  vivaio. Sullo sfondo resta il nome di Alcaraz, ma secondario a  Folorunsho. E’ rientrato al Southampton dopo il prestito alla Juve. La  baruffa da saloon nell’amichevole di inizio agosto era finita con un  chiarimento, resta un’opzione di fine mercato. Non è un regista, motivo  in più per considerarlo alternativa di Folorunsho. Alcaraz è un under  22, ha 21 anni, in campionato non c’è bisogno di fargli spazio per  tesserarlo, in Europa sì.

Il regista.  I conti finali vanno fatti anche con le cessioni, non sono quelle degli  esuberi. A centrocampo tutto ruota attorno a Cataldi e Vecino. Danilo  non considera la cessione e l’ha detto chiaramente alla società. E’  sempre stata nelle idee di Lotito, già all’inizio del “repulisti” deciso  nei mesi scorsi. Cataldi ha tre anni di contratto e si sente laziale a  vita, la storia della fascia di capitano l’ha segnato, se n’è fatto una  ragione, è una cicatrice che resterà. Ci sono stati sondaggi di Torino e  Como. Vecino è in scadenza nel 2025, il Besiktas può provarci nei  prossimi giorni, finora non si è esposto. Se partirà si aprirà il  mercato dei registi, per adesso ci sono state solo riflessioni sui nomi.   

Isaksen.  Fino all’ultimo si dovrà valutare la posizione di Isaksen. Ha  interessamenti in Italia e c’è sempre il Feyenoord. Tutti sono  interessati al prestito secco, è su questo punto che si gioca il suo  futuro. Sta alla Lazio decidere se cederlo o meno a titolo temporaneo.  Libererebbe un posto, ma non garantirebbe un incasso da reinvestire. In  avanti, anche in caso di cessioni, non sono previsti altri acquisti nel  finale di mercato, fino a prova contraria.

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