CdS Campania – “LUKAKU SUBITO”. Conte chiede scusa ma il destino è nelle mani Di de Laurentiis

Napoli, non c’è più tempo

Lobotka ci prova nel primo tempo, Anguissa prende la traversa col Verona già avanti grazie a Livramento

Nel finale Mosquera si scatena e trova la doppietta

L’esordio in A sulla panchina azzurra si rivela un autentico incubo per Conte

Mentre Osi sta a guardare, i tre centravanti andati in campo non riescono a combinare nulla lì davanti Kvara spreca una chance interessante e poi si ferma: un’altra brutta notizia

 

Un incubo. Il giorno dopo aver appreso da Conte che per il Napoli è l’anno zero, la squadra crolla a Verona contro l’Hellas: 3-0, tutto nel secondo tempo, con reti di Livramento e doppietta di Mosquera, asso che Zanetti pesca dalla panchina a inchiodare errori e orrori avversari in fase difensiva. E mica soltanto questo: Simeone, Raspadori e Cheddira concludono la serata con zero tiri. Come l’anno. E i soli pericoli li creano Anguissa (traversa, testa e girata in area) e Lobotka (tiro alto da fuori): i due centrocampisti. Gli azzurri sono indietro, fisicamente e tatticamente, le distanze non sono ancora corrette e non c’è traccia dell’intensità e dell’aggressività invocate dal tecnico, ma a questo gruppo manca come pane e acqua un centravanti che riempia l’area, che faccia salire la squadra, che brilli come un riferimento, che tiri in porta e crei occasioni con esterni e trequartisti. Ieri grigi come l’autunno.

Risultati: due partite ufficiali, zero gol (come l’anno scorso). L’infortunio di Kvara a fine primo tempo ha fatto il resto, ma il Napoli s’è sfaldato troppo presto alla prima difficoltà: nessuna reazione e troppi vuoti in mezzo al campo. L’arrivo di Neres darà una mano, ma punta a parte non può bastare: Conte ha bocciato Folorunsho, Gaetano è sul mercato da luglio e in mezzo non ci sono alternative. Al 90′, mentre Verona festeggia impresa e 3 punti d’oro, i duemila tifosi napoletani al Bentegodi fischiano: la ricostruzione comincia dall’ultima scena del 26 maggio. Un incubo, appunto.  

 

Fonte: CdS

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