A 1 Football Club, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Christian Argurio, direttore sportivo del Novara ed ex scout nella Juventus di Antonio Conte: “Nel calcio, stare fuori è sempre più facile rispetto alla gestione interna. Si fa fatica a dare dei giudizi senza conoscere nello specifico le dinamiche. Bisogna attendere le evoluzioni strategiche del club. Quando una società si affida ad un tecnico come Conte, si affida anche ad un manager che, dunque, ricopre più ruoli. La situazione di Osimhen la si conosce da tempo. Il primo a volerla risolvere è Antonio Conte, ma si sta lavorando per cercare di risolvere la questione attaccante. Ciò detto, vedo un tecnico molto coinvolto dalla passione della piazza ed entusiasta. Adesso ci si ritrova in una situazione completamente diversa. Il calcio, però, è questo. Si vive di fasi e di momenti. Continuo a pensare che gli addetti ai lavori conoscano il valore di un giocatore forte e dalle grandi potenzialità. Ci sarà da conciliare le richieste del Napoli e le possibilità degli altri club. Probabilmente, da qui a poco tempo avremo delle risposte in quella che è una dinamica sicuramente più articolata rispetto ad un anno fa. Altri assetti tattici? Assolutamente sì. Considero Conte tra i migliori allenatori al mondo, sia per la preparazione tattica che per l’atteggiamento dei calciatori. Adesso il tecnico sta lavorando ad una difesa a tre, ma mi aspetto che possa cambiare qualcosa in corsa. Quando ero alla Juventus, guidata proprio da Conte, lavoravamo per prendere giocatori per tre moduli diversi, due con la difesa a tre ed uno con la difesa a quattro. Conte non è un allenatore che ha delle preclusioni. Naturalmente, ha bisogno di giocatori che siano in forma e che abbiano determinate qualità. Parliamo di una squadra che ha degli obiettivi importanti. Servono qualità atletiche importanti. Difatti, gli esterni sono chiamati a coprire il campo ed entrambe le fasi. Più in generale, il gioco di Conte richiede sempre tanta intensità. Per questo, Conte lavorerà sui giocatori e sulla loro capacità di dare sempre il 101%. Credo che al Napoli di adesso serva un centrocampista di resistenza, di forza, che dia l’equilibrio giusto. Sono qualità fondamentali per il centrocampo di Conte, tali che possono renderlo il fulcro del suo gioco e consentirgli di avere il pallino del gioco in mano, anche cambiando assetto a gara in corso. Brescianini? Potrebbe rispecchiare le richieste di Conte. Ad oggi, però, siamo al di fuori dal contesto di lavoro del mister e del suo staff. Sono soltanto loro, al netto del lavoro quotidiano, a sapere quali giocatori possono essere utili alla causa del nuovo Napoli. Scambio Raspadori-Chiesa? Tutto dipenderà dai due allenatori. È uno scambio tra due squadre importanti. Chiesa sa che, se andrà a Napoli, troverà un grande allenatore, così come Raspadori. Qualche possibilità può esserci“.