Meluso torna sulla passata stagione. Ecco le sue parole

Mauro Meluso, nell’ultima stagione direttore sportivo del Napoli, è intervenuto ai microfoni di Sportitalia ed ha raccontato alcuni momenti della sua esperienza partenopea. Queste le sue parole: “Ci sono problemi che ci siamo tenuti a lungo, come i rinnovi. E abbiamo perso Zielinski. Giovanni Di Lorenzo, come ha dichiarato, ha avuto un attimo di incertezza per vari motivi. L’annata negativa ha segnato parecchie persone, i calciatori, gli allenatori, il club, ha segnato chi lavorava lì. Di Lorenzo, credo, ha riflettuto sul da farsi. Però è un gran calciatore”.

Ed ha aggiunto: “Liti nello spogliatoio? No, assolutamente no. Può succedere qualche diverbio, ma liti no. Per quanto mi riguarda non sono mai entrato a gamba tesa nello spogliatoio e anche se l’avessi fatto non potrei raccontare nulla. Tornando a Di Lorenzo credo abbia avuto un attimo di incertezza, tuttavia mi sembra che ora la situazione si sia normalizzata, regolarizzata”.

Sull’esonero di Garcia: “In quel momento sì, eravamo d’accordo per esonerare il francese perché era un periodo particolare, la squadra aveva bisogno di una scossa. Non è facile da spiegare, ci sono cose riservate che non è giusto dire. Quando è stato esonerato Garcia eravamo ancora quarti in classifica, ma significa poco. L’obiettivo era raggiungibile in quel momento, ma la squadra stava perdendo entusiasmo, stava perdendo fiducia nell’allenatore e abbiamo pensato di fare questo passo”.

Su Mazzarri: “E’ un allenatore che ha fatto molto bene nel passato a Napoli ed è arrivato in un momento particolare. Non era facile per lui e nemmeno per Calzona, che è andato anche peggio per media punti. E’ stata una stagione dai contorni grigi, difficili da spiegare, che ha preso un andazzo negativo. Avrei preso Mazzarri, sì. E anche Calzona, che è un professionista di gran livello. Un errore andare a Napoli? No. E tornerei a lavorare con De Laurentiis”.

Infine su Osimhen: “Nella gestione Osimhen qualcosa abbiamo sbagliato. Io sono arrivato a metà luglio a Napoli e sapevo che c’era stata un’offerta molto alta da parte di una delle più grandi squadre d’Europa. Col senno di poi siamo bravi tutti, ma forse si poteva cedere. Zielinski? Perso a parametro zero e potevamo fare qualcosa in più, me ne assumo la responsabilità. Potrebbero essere anche delle valutazioni economiche, ci sono state varie situazioni con Piotr. Io ho avuto un gran rapporto con quasi tutti i calciatori, anche i più riservati, e posso dire che nessuno si è montato la testa dopo lo Scudetto. Lo spogliatoio del Napoli è ricco di valori umani. Alla gente interessa il risultato sportivo. Il ciclo può riprendere? Sì, perché si è rimessa la chiesa al centro del villaggio. Conte non deve essere un parafulmine, ma ha il senso della vittoria che serve per riprendersi subito, di questo ne sono convinto. Spinazzola, Buongiorno, Rafa Marin sono giocatori di ottimo livello che aiuteranno”.

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