Parigi val bene una messa. Mai come in questo caso la frase attribuita ad Enrico IV di Borbone sarebbe azzeccata per mettere fine alla telenovela estiva sull’attaccante, incoronare Victor Osimhen al Parco dei Principi ed innescare l’effetto domino con Romelu Lukaku che aspetta solo un cenno per prendere il posto del nigeriano e riabbracciare il suo mentore, Antonio Conte. Di mezzo però c’è una distanza ancora troppo netta tra l’offerta del Psg e la richiesta del Napoli. Il club transalpino non intende pagare la clausola (da 120 milioni di euro) fissata a dicembre scorso dal club azzurro di concerto con il manager dell’attaccante (Calenda), chiede uno sconto a DeLa e rifiuta di inserire nell’operazione eventuali contropartite tecniche. Il magnate qatariota Nasser Al-Khelaifi, patron del club transalpino, non sembra spingersi oltre gli 85 milioni di euro per Osi che avrebbe il compito di sostituire Kylian Mbappé sulle rive della Senna. De Laurentiis sarebbe anche pronto a trattare, ma non certo a quelle cifre. E comunque non al di sotto dei 100 milioni di euro. Una fase di stallo, insomma, che tiene in scacco più pedine. L’agente dell’attaccante è al lavoro da tempo per tentare di sbloccare l’impasse e favorire così il buon esito dell’operazione. La forbice tra domanda ed offerta però rischia di tagliare la trattativa fino a correre il rischio di troncarla di netto.
Sulla riva del fiume (che in questo caso non è certo la Senna) resta vigile l’Al Hilal: il club saudita al momento è l’unico disposto soddisfare la richiesta del Napoli, garantendo la cifra messa nero su bianco dal patron della Filmauro a dicembre scorso (dietro un prolungamento di un anno con tanto di adeguamento faraonico da 10 milioni all’anno per il giocatore) per Osimhen. De Laurentiis infatti ha da tempo un accordo di massima con gli emiri del Public Investment Fund per la cessione della sua stella e nell’ipotesi in cui la trattativa con il Psg dovesse tramontare definitivamente c’è sempre il paracadute dei petrodollari pronto ad aprirsi per atterrare sul “morbido”. Altro discorso è il gradimento del nigeriano che vorrebbe giocare la Champions e, sebbene sommerso da ponti d’oro, fatica ancora ad accettare un eventuale trasferimento in Arabia Saudita. Ma non è detto che cambi idea. Si vedrà. In ultima analisi ci sarebbe anche l’ipotesi di una clamorosa permanenza di Osi a Napoli laddove tutto dovesse andare storto. Ma in questo caso la previsione è tanto peregrina quanto rischiosa, considerando che l’attaccante ha già preparato le valigie per accasarsi altrove e che il Napoli non ha certo messo in conto quest’anno di accollarsi un ingaggio monstre da 10 milioni (e passa) a stagione.
Fonte: Il Mattino