Koulibaly, cuore azzurro, al CdS: “Io sono napoletano e lo sarò all’infinito”

Kalidou Koulibaly, ex difensore del Napoli, ha parlato al Corriere dello Sport, e fra le altre cose ha ribadito e sottolineato il suo sentirsi sempre napoletano.

Il campione, l’uomo, l’imprenditore. Il tifoso: «Ora ripartiamo con altre basi, c’è Antonio Conte e possiamo sognare». Kalidou Koulibaly ha una cosa in comune con il nuovo allenatore del Napoli: parla come se la sua vita fosse stata sempre azzurra. Come se lo fosse ancora: «Io sono napoletano e lo sarò all’infinito. Venerdì ho visto la presentazione della squadra con il pc, ho la sensazione di essere uno di loro». E invece oggi indossa la maglia blu dell’Al-Hilal dei record e vive a Riyad. Di notte: «In Arabia Saudita è la normalità: di giorno ci sono 45 gradi, non c’è nessuno per strada, e così la gente esce la sera e sta fuori fino alle 4 o le 5. I negozi chiudono alle 2 e trovi anche i bambini che giocano nei parchi. Noi ci alleniamo di notte». In questo periodo è in ritiro con il suo club a Bad Erlach, in Austria, 60 chilometri da Vienna e quasi 600 dalla Val di Sole. Altro clima, altri orari. «Mi ricorda un po’ Dimaro».
Il suo Al-Hilal ha appena conquistato la Saudi League, la Supercoppa, la King Cup of Champions e ha pure stabilito il record mondiale di vittorie consecutive: 34.
«È stata una stagione fantastica, ma dobbiamo lavorare per crescere ancora e competere con le squadre europee. Ci aspettano campionato, Champions asiatica, coppe saudite. E la Coppa del mondo per club: un sogno che realizzo. Sfideremo i migliori e dovremo difenderci da tutte le cose che dicono di noi».
Si spieghi.
«Sì, le tante parole sul livello del campionato arabo: mi creda, è molto cresciuto. Ma dovremo dimostrare di essere forti, all’altezza di stare in mezzo ai top d’Europa e del mondo».
Lei ha 33 anni ma è ancora un gigante e un leader, il totem del Senegal: s’è mai pentito della scelta di un anno fa?
«Mai. Sono molto felice dal punto di vista personale e soprattutto sportivo. Mi dicono spesso che potrei giocare in Europa e che il campionato arabo è troppo facile, ma nulla lo è stato. Basta scorrere l’elenco dei campioni che giocano in Saudi: Mané, Brozovic, Firmino, Benzema, Mahrez, Milinkovic, Neymar e tantissimi altri».
Tipo Cristiano Ronaldo.
«Cristiano è stato il primo a crederci, il pioniere: è lui che dobbiamo ringraziare, ci ha invogliati ad andare in Arabia».
Da musulmano una dimensione ideale.
«A un passo da La Mecca e Medina. Quest’anno ho avuto la fortuna di fare il grande pellegrinaggio a La Mecca, uno dei cinque pilastri dell’Islam. Un momento magnifico. E poi l’Arabia è un Paese in crescita: tanti eventi di boxe, i cinema, i concerti, la F1, lo sci. Non ho mai vissuto episodi di razzismo. Mio figlio è nato a Napoli e parla francese, senegalese, italiano e ora frequenta la scuola inglese. È un cittadino del mondo. Siamo felici».
Troviamo un aspetto negativo? Il caldo è un nemico irriducibile .
«Per l’intensità lo è: ti fiacca un po’ e non riesci a giocare intensamente come in Europa, ma non dobbiamo cercare scuse. Anzi, dobbiamo andare oltre perché serve ritmo».
Una tarantella stile Napoli?
Ride. «Tre giorni fa ho sentito Conte».
Ah sì?
«Sì, e abbiamo scherzato un po’ sul fatto di non aver mai lavorato insieme. Mi voleva al Chelsea, ma decisi di restare a Napoli».
E al Chelsea, fatalità, ci è andato dopo il suo addio.
«Già. Mi sarebbe piaciuto giocare con lui, è un grande».
Tra i migliori allenatori del mondo. Il Napoli è in ottime mani.
«Siamo reduci da una brutta stagione: abbiamo perso Spalletti e purtroppo per Garcia, Mazzarri e Ciccio Calzona è stato difficile. Ciccio è un amico, uno dei primi ad avermi fatto raggiungere il livello a cui sono arrivato con Sarri. Ero convinto che ce l’avrebbe fatta, ma gli serviva più tempo».
E ora?
«E ora ripartiamo con un tecnico che conosce molto bene il livello alto del calcio italiano ed europeo. L’arrivo di Conte è una grande cosa, una fortuna per il Napoli».
A cosa può ambire la squadra?
«So che Conte li sta massacrando». Ride ancora. «Ma lui sa come riportare il Napoli in alto: quantomeno in Champions e ai primi posti. E poi spero a sognare ancora».
Il signor Antonio si arrabbierà: intende lo scudetto?
«Lo spero, lui è abituato a vincere: darà una mano al club, alla squadra, alla città. Tutti insieme, come con Spalletti, possono raggiungere qualsiasi obiettivo: la verità sta sul campo, ma lui darà tutto per vincere lo scudetto e la coppa Italia. E se dai tutto, puoi raggiungere tutto: perché non sognare lo scudetto? Io ci sono, li seguo».
penso che possa essere l’erede giusto. A Napoli, in questa squadra e con questo popolo, può fare grandi cose e acquisire tanta forza».
KoulibalyNapoli
Comments (0)
Add Comment