Andrea Carnevale a Gazzetta: “Romelu ha i numeri per far dimenticare Osimhen”

Andrea Carnevale, ex calciatore del Napoli, ha parlato a La Gazzetta dello Sport, soffermandosi sul nuovo Napoli di Antonio Conte.

Gestire la vittoria è stato il grande problema del Napoli. Lo ha sottolineato anche di recente Antonio Conte in conferenza, parlando in prima persona plurale. Perché Antonio si sente già parte del Napoli e di Napoli, perché il recente passato burrascoso è ancora presente nella testa dei suoi giocatori, forse come lo scudetto. Resettare e ripartire. E tornare a grandi livelli. Andrea Carnevale è stato uno dei pilastri del Napoli maradoniano: ha vinto due scudetti, una coppa Italia e una Coppa Uefa. Il suo gruppo sì che aveva saputo gestire il successo come si deve. «Lo scorso anno è stato tutto molto triste per ciò che è successo, la piazza si era raffreddata. Ma intelligentemente De Laurentiis ha fatto subito il miglior colpo possibile prendendo Antonio Conte».
In quattro stagioni al Napoli ha segnato 47 reti, vincendo due scudetti, due Coppe Italia e una Coppa Uefa tra il 1986 e il 1990.
Qualcosa in più di un semplice allenatore.
«È una garanzia, un allenatore tenace e di grande personalità. Dove va vince, è come una sorta di talismano. E poi è arrivato con grande voglia di far bene, riportando a Napoli un grande entusiasmo».
Ecco, la città pare aver già cancellato la peggior stagione dell’era De Laurentiis.
«Mi sembra di rivedere l’armonia e la consapevolezza che c’era due anni fa con Spalletti. C’è un entusiasmo tangibile: sono stato a Ischia di recente e non si parlava di altro. Conte è il miglior biglietto da visita per chi vuole tornare velocemente in alto».
Quindi le sensazioni per la prossima stagione del Napoli sono positive?
«L’inizio mi sembra molto positivo e promettente. La società si è mossa subito bene sul mercato: Buongiorno è un difensore straordinario, ottimo pure l’acquisto di Spinazzola. Sono due giocatori perfetti per Conte e che hanno riportato entusiasmo. Antonio è già stato contagiato dall’ambiente: vuole fare bene, vuole sorprendere e vuole emozionarsi. Perché sì, Napoli fa questo effetto».
Conte ha detto che la coppia Anguissa-Lobotka è tra le migliori in circolazione.
«E ha ragione. Sono due giocatori fantastici nelle due fasi, che si integrano bene l’un l’altro. Potenza, palleggio, visione di gioco, presidio delle linee di passaggio. C’è da lavorare, certo, ma con loro due al centro la base è ottima».
Andrea CarnevaleLukaku può fare anche due o tre anni a grandi livelli
Resta aperta la questione Osimhen. Che idea si è fatto?
«Victor è un attaccante straordinario, ma ormai è chiaro da tempo il desiderio di cambiare aria. Anche per far lavorare tutti al meglio, è giusto accelerare la sua partenza. Diciamo che il suo silenzio degli ultimi mesi non ha dato modo di pensare diversamente».
Lukaku è il sostituto ideale?
«Victor è cinque anni più giovane. Però, a livello di garanzie offensive, non vedo grande differenza. Romelu ha i numeri per far dimenticare Osimhen. Lukaku è Lukaku, se sta bene due o tre anni a grandi livelli li può ancora fare. Non è più giovanissimo ma parliamo di un top player. Osi è devastante in profondità, in campo aperto è una gazzella, diventa imprendibile. Però Lukaku è più uomo squadra, e con Conte può tornare a grandi livelli».
E il Napoli dove può arrivare?
«L’obiettivo deve essere l’Europa, senza dubbio. Poi sa, a volte si parte in sordina per poi mettere il piede sull’acceleratore. E Conte sa accelerare forte. Con la squadra che ha, può competere per i primi posti».
Conte è un fattore e De Laurentiis va soltanto applaudito per aver puntato su di lui
L’Inter resta favorita?
«L’Inter è più avanti di tutti, oggi è di un’altra categoria. La Juve ha preso Motta, un ottimo allenatore che è stato un campione di livello internazionale. Ma La Juve è ancora in costruzione, dovesse centrare gli obiettivi di mercato che leggo, sarà anche lei da titolo. La Juve tornerà, è una istituzione in Italia».
E il Milan?
«Mi è dispiaciuto per Pioli, a me piace molto come allenatore e meritava di continuare in rossonero. Ha fatto benissimo a Milano, con lo scudetto inaspettato. E anche lo scorso anno è andato oltre le potenzialità della squadra».
Ci sarebbe anche l’Atalanta da tenere d’occhio adesso?
«Con la vittoria dell’Europa League, credo che oggi l’Atalanta abbia superato anche le romane come potenziale outsider delle zone alte. L’Europa League gli ha dato credibilità e prestigio, e poi con Gasperini ogni anno fa passi avanti. Possiamo dire che adesso l’Atalanta è all’altezza delle big, non c’è dubbio che potrà dare fastidio a tutte ed essere in piena corsa nella lotta ai primi posti».
Tornando al Napoli, pensa che ci potranno essere problemi tra Conte e De Laurentiis?
«Antonio ha la personalità per essere leader sempre. Lui è un fattore, è autorevole, i giocatori lo rispettano e lo seguiranno fino alla fine. E De Laurentiis va solo applaudito: ha fatto benissimo a puntare su di lui».
La Nazionale viene da un brutto flop europeo, cosa manca alla Serie A rispetto al resto dei top campionati?
«Manca qualche fuoriclasse in più per ritrovare appeal. Ai miei tempi c’erano campioni straordinari in ogni squadra, tanti fuoriclasse. Oggi mancano in A e anche alla Nazionale».
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