Pressione sul portatore, aggressioni e riaggressioni
A fine allenamento la mano a tutti i marines azzurri fatica e sacrificio alle 14 è prevista la prima conferenza del tecnico in val di sole |
Il metodo Conte sta plasmando la squadra calciatori stremati ma sempre disponibili
Fatica, sacrificio, regole. I marines del Napoli corrono e poi ancora.
E poi di più: non c’è tregua, non c’è sosta.
E sudano già fradici sotto la pioggia che per
In due giorni sono cambiati lo spirito e finanche i volti di quel manipolo di uomini che fino a un mese e mezzo fa partivano per la battaglia sportiva con lo sguardo degli sconfitti: sono tornati feroci. E anzi, possibilmente lo sono molto più di quanto si potesse immaginare in 48 ore di lavoro.
Antonio Conte non ha stravolto soltanto un gruppo di calciatori, ha stravolto un mondo: lo ha preso, sballottato, spremuto e poi lo ha abbracciato felice. Il Napoli è un orologio svizzero e il suo allenatore è un leader soddisfatto: anche ieri, come la prima di mercoledì, alla fine di due allenamenti massacranti e con i calciatori stesi sull’erba, letteralmente stremati, ha dato la mano a tutti.
Dal primo veterano all’ultimo dei giovanotti della Primavera aggregati: approvazione, gratitudine. E come lui tutti gli uomini del suo staff: è già una squadra, il Napoli. Non ha ancora toccato un pallone in una partita ufficiale, eppure è già diventato un corpo e un’anima. Da Marine.
I mille e più tifosi presenti al Comunale di Carciato lo invocano e lui risponde così: «Andiamooo!». Con il pugno stretto.