Pasquale Marino, allenatore, ha parlato ai microfoni di 1 Football Club, sulle frequenze di 1 Station Radio.
Per sostenere un assetto tattico a tre non c’è bisogno anche di rinforzare i centrali di centrocampo?
“Nell’assetto di Conte le squadre cercano sempre di avere il controllo della palla. Il Napoli, oltre a garantire aggressività, può contare sulla gestione di un calciatore come Lobotka. Avere giocatori di quel tipo è di grande importanza. D’altronde, è un sistema di gioco già collaudato, mostrato anche al Chelsea. Conte non è un tecnico che si fossilizza. Alla Juve sapeva impiegare sia il 4-3-3 che il 3-5-2”
Con questo assetto tattico, il Napoli avrà cinque seconde punte. Non crede siano un po’ troppe?
“Diciamo tre, penso farà il 3-4-2-1. Molti dei calciatori ipoteticamente impiegabili come seconde punte potrebbero essere schierati dietro la punta. Con gli esterni che creano ampiezza, i giocatori sotto punta dovranno essere bravi ad attaccare la linea e la profondità”
Vedrebbe bene Chiesa al Napoli?
“Può fare la differenza nell’uno contro uno, nel saltare l’uomo. Creare superiorità numerica negli ultimi metri è fondamentale, soprattutto quando si affrontano squadre chiuse”