Prima della fine dello scorso campionato, Di Lorenzo aveva comunicato al Napoli la voglia di cambiare aria. Non percepiva più la fiducia della società e del presidente, avrebbe voluto sentirsi protetto, praticamente incedibile, al di là dell’annata orribile che ha coinvolto tutto il club, non solo lui. Sentiva meno quel senso di riconoscenza per esser stato l’uomo che ha alzato al cielo la coppa del terzo scudetto, che ha portato il Napoli a toccare il cielo non solo con un dito, ma con entrambe le mani. Insomma, pensava che la sua avventura in azzurro, dopo 5 stagioni, fosse arrivata al capolinea, nonostante il contratto rinnovato neanche un anno fa fino al 2028. Poi è arrivato Conte, che l’ha chiamato, l’ha rassicurato, gli ha fatto capire che non vede un miglior capitano per il suo Napoli che non sia lui. L’ha coccolato, con parole decise, ripetute in parte nella conferenza stampa di presentazione. Due giorni prima, Giuffredi, il direttore sportivo Manna e il presidente De Laurentiis s’erano incontrati a Palazzo Bonaparte, nel cuore di Roma, per tentare di ricucire i rapporti. S’erano rivisti il giorno dopo a Napoli, Hotel Britannique, alla vigilia della presentazione di Conte a Palazzo Reale, ma il suo agente giurò che si fosse parlato solo di Folorunsho e del futuro, con annesso rinnovo, di un altro dei suoi assistiti. Ora Giovanni è in vacanza con la famiglia, dopo il deludente Europeo con l’Italia. Godrà di un po’ di tempo libero dopo una stagione fortemente complicata, restando però in contatto con il suo agente. Il lavoro distensivo continua e ora sì che è incedibile: l’ha ribadito il Napoli con un tweet, l’ha confermato De Laurentiis, Conte l’ha messo nero su bianco. Tutti. Manca solo lui, che via social sta lanciando dei segnali. Il «ci mancherai» a Zielinski segue il like messo al post che il Napoli aveva pubblicato con le prime dichiarazioni del nuovo allenatore. Il titolo era “Testa bassa e pedalare”. Ciò di cui avrà bisogno Di Lorenzo, per cancellare una stagione da dimenticare. Fonte: CdS