Euro 2024, Italia-Spagna: la sfida tra ex Napoli

Fabian Ruiz ritrova Spalletti,

L’ultima volta non si erano neppure salutati. Uno era troppo impegnato a fare la valigia per trasferirsi a Parigi, l’altro troppo concentrato sul Verona per l’esordio in campionato. Nessuno avrebbe immaginato che sarebbe stata la prima di tante vittorie, il primo passo verso lo scudetto.

Sono passati due anni e Luciano Spalletti ritrova Fabian Ruiz. Entrambi in una veste diversa: c’è Italia-Spagna agli Europei e Napoli resta sullo sfondo.Quella sera d’estate lo spagnolo non era stato nemmeno convocato per la prima trasferta. Il suo passaggio dal Napoli al Paris Saint Germain era solo da convalidare. Sarebbe stato ufficiale da lì a qualche ora. Ma Spalletti ci aveva già messo una pietra sopra: «La squadra ha fatto vedere che sa stare in campo e che sa dove andare anche senza chi non vuol venire a giocare con noi. E di conseguenza si danno i meriti ai calciatori andati in campo oggi, senza andare a parlare di quelli che non ci sono» spiegò nel post gara con un po’ di nervosismo. Il Napoli fu travolgente e dimostrò di non averne più bisogno.Era stata l’estate dei grandi addii: Fabian, InsigneMertensOspina e Koulibaly. Eppure lo spagnolo non aveva fatto male l’anno precedente. Nel primo 4-3-3 spallettiano aveva trovato posto più che spesso: chiuderà la stagione 2021/22 con 38 presenze in tutte le competizioni e pure 7 gol in campionato. Mica male. Ma quella dello spagnolo con gli allenatori è una lunga storia: o bianco o nero, o sì o no. Non c’è via di mezzo.

E con Luis De La Fuente di certo è amore vero. Si conoscono da anni e a questo Europeo ci sono arrivati quasi insieme. Il selezionatore spagnolo se lo coccola dalle giovanili: insieme, nel 2019, hanno vinto già un titolo europeo Under 21 e sperano di potersi ripetere. Fabian era tra le fondamenta di quella squadra campione che oggi vede tra i “grandi” anche Dani Olmo e Oyarzabal.

Entrambi, però, sono partiti in panchina con la Croazia per l’esordio del torneo. Fabian, invece, ha preso le redini della squadra che ha strapazzato gli avversari alla prima e vuole fare la stessa cosa anche con l’Italia, il prossimo giovedì. Per l’ex centrocampista del Napoli è una rivincita: nel ciclo precedente della Spagna lui neppure c’era, tagliato fuori da Luis Enrique che non ha mai stravisto per lui. Confermandolo anche nel club, visto che i due si sono poi ritrovati insieme anche a Parigi.

Per vivere al meglio il futuro, Fabian dovrà superare il suo passato. Che ha il volto di Spalletti e l’azzurro sullo sfondo. Per metà Napoli e per metà Italia. Ma il centrocampo della Spagna è una garanzia e lui si sposa al meglio adattandosi alle necessità: De La Fuente ha mandato in campo il golden boy Pedri e il vincitutto Rodri, l’ex Napoli agisce da interno sinistro ma si scambia le posizioni in campo di continuo. La sua propensione al gol è nota e infatti non lascia a desiderare. Primo dribbling, poi il secondo e manda al tappeto la Croazia. Una giocata vista spesso anche da queste parti.

La sua duttilità è nata con Spalletti: nella stagione insieme a Napoli, lo spagnolo era un po’ uomo ovunque, mediano, centrale, prima a destra e poi a sinistra. Con la licenza di fare gol. E infatti ne arrivarono tanti, solo nel suo primo anno in azzurro aveva segnato almeno 7 reti. La sua cessione fu contestata e approvata. Sempre a metà, un po’ come la sua avventura a Napoli.Il club riuscì a incassare almeno la cifra spesa qualche anno prima. Gelsenkirchen sarà teatro di un dolce ritrovarsi: Spalletti lo riabbraccerà come si fa con un vecchio amico prima e dopo la partita. Fabian farà lo stesso con Meret Di Lorenzo. Poi sarà sfida vera: contro quella Italia che non l’ha capito forse fino in fondo. Fonte: Il Mattino

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