Con il cambio di format delle coppe la Uefa ha di fatto anche dato un assist alle multiproprietà. Di base uno stesso soggetto non può avere influenza su più club partecipanti alle competizioni Uefa, quindi avere la maggioranza delle azioni o comunque controllare voti di altri ed essere in grado di orientare le scelte del board di un altro club. In quel caso, la licenza Uefa sarà garantita solo a un club: priorità a quello che si qualifica alla coppa più importante; in caso di “parità”, si procede con il ranking Uefa e quindi con il ranking del Paese di appartenenza dei club. Il secondo club può eccezionalmente essere “retrocesso” in altra competizione se non è possibile l’incrocio con l’altra società (anche nei turni preliminari).
Ed eccoci all’eccezione: nessuna limitazione se un club si qualifica direttamente al girone di Champions e l’altro a EL o Conference; un club si qualifica a playoff o terzo turno del percorso piazzato di Champions o al girone di EL e l’altro alla Conference.
Nel caso di Italia e Inghilterra lo scenario è molto semplice: tutte le squadre si qualificano di diritto ai gironi di Champions ed Europa League e al playoff di Conference. In questi casi l’incrocio fra due club collegati non sarà mai possibile a patto che non siano iscritti alla stessa competizione. Fonte: CdS
Nel caso di Italia e Inghilterra lo scenario è molto semplice: tutte le squadre si qualificano di diritto ai gironi di Champions ed Europa League e al playoff di Conference. In questi casi l’incrocio fra due club collegati non sarà mai possibile a patto che non siano iscritti alla stessa competizione. Fonte: CdS