Non è solo un allenatore vincete, Antonio Conte. Ma sicuramente anche un animale da palcoscenico. Un personaggio mediatico che sa bene come si comunica. Conosce i tempi e i modi, sa spingersi fin dove può. Stampa e calciatori sono avvisati: «Sono un uomo diretto» ha ripetuto più volte.
Ecco perché l’allenatore del Napoli nella sua ormai lunga carriera anche in panchina, alcune delle frasi pronunciate ai microfoni o davanti alle telecamere sono diventate celebri almeno quanto i successi in campo. E di seguito ve ne proponiamo alcune.
Il ristorante da 100 euro
È di certo l’esternazione più famosa dell’allenatore pugliese nel suo percorso alla Juventus. «Non si può mangiare con 10 euro in un ristorante da 100 euro» la frase rivolta senza mezzi termini alla dirigenza della squadra bianconera e dell’allora presidente Agnelli.
Era il 2014, la Juve vince ormai da anni in Italia ma stenta in Champions. Da qui le ruggini con la dirigenza. «In Europa ci sono squadre economicamente irraggiungibili, per me sarà molto dura vedere una squadra italiana in finale di Champions League da qui a tanti anni a venire» aggiunse Conte. L’anno dopo, con Allegri in panchina, la Juve sfiorò il successo Champions battuta solo in finale dal Barcellona.
Antipatico perché vinco
Anche questa è una citazione da repertorio per Conte: «Sono antipatico perché vinco? Non è un problema mio. Io faccio il mio lavoro. lo faccio al massimo chiedendo il massimo prima a me e poi ai miei calciatori. I calciatori sanno chi è Antonio Conte» dirà con rabbia in conferenza stampa all’alba del secondo anno di Juventus.
L’allenatore ad agosto aveva convocato una conferenza per chiarire la sua posizione sulle sentenze del calcioscommesse, che lo avevano condannato a dieci mesi.
Allenatore da sempre
Dopo i primi successi da allenatore coi bianconeri, dirà in una intervista: «Non ho mai pensato di essere un grandissimo giocatore, ma ho sempre saputo che sarei diventato un allenatore. Sono portato a dare un indirizzo, un metodo, indicare una squadra, prendere le decisioni».
In realtà, la carriera di Conte da calciatore è di tutto rispetto: ha giocato con la Nazionale, con la Juventus in campo ha vinto praticamente tutto, dagli scudetti alla Coppa Uefa alla Champions League. Le vittorie internazionali sono le uniche che mancano ancora da allenatore.
L’ossessione per la vittoria
«Chi vince, scrive la storia. Gli altri possono soltanto leggerla» dirà antonio Conte in una recente intervista in Rai, al programma “Belve”. L’allenatore leccese ha più volte dimostrato l’ossessione per la vittoria: «Quando perdo è come se vivessi un lutto» confesserà.
La ricetta
L’allenatore perfetto ha una ricetta vincente? Secondo Antonio Conte, sì: «Per vincere ci vogliono testa, cuore e gambe. Non in quest’ordine preciso». I tifosi del Napoli hanno già preso nota.
Tratto da Il Mattino